PESARO – Le tasse rimarranno invariate. Il Consiglio comunale ha approvato il Bilancio di previsione 2023-2025.
«Il bilancio – ha detto il sindaco Matteo Ricci – è fatto di scelte politiche e quelle del Comune di Pesaro hanno un indirizzo chiaro: mettono al centro il tema del sociale, della sostenibilità, dell’educazione, della cultura e del lavoro. Per il governo è più importante la Serie A dei comuni italiani: 800 milioni di euro per le squadre e solo 400 per i comuni. Non bastano, serve almeno un miliardo per garantire i servizi ai cittadini. Oggi non abbiamo certezze, solo la speranza che l’aumento del costo energetico cali, così da poter migliorare le previsioni pessimistiche del 2023 e aggiustare il tiro».
L’assessore al Rigore Andrea Nobili nel presentare il Dup ha parlato di «massima attenzione del Comune a far sì che gli standard qualitativi dei servizi offerti sia di alto livello. Lo scorso anno abbiamo chiuso il bilancio grazie all’avanzo che ha coperto le voci dovute all’aumento dell’energia. Per quello alle porte, siamo invece partiti dal bilancio consolidato del 2022; ci siamo basati sulle reali forze e reali risorse che il Comune ha disponibili: andremo a coprire il gap creato dal caro-bollette e dall’inflazione utilizzando gli oneri di urbanizzazione – che prevediamo intorno ai 3mln di euro – e le tariffe Irpef. Capitoli su cui siamo stati rigorosi ma che garantiscono di avere un documento di previsione reale». Ma non prettamente tecnico, «perché in grado di valorizzare l’impegno rivolto ai servizi sociali ed educativi». Che non diminuirà, «il Bilancio prevede già 150mila euro per le famiglie in disagio abitativo. Sarà un tetto di partenza che cercheremo di ampliare nei prossimi mesi e che dà una prima risposta alle nuove necessità evidenziate anche dal recente Bando Tari che ha mostrato le nuove difficoltà in ambito sociale». Della parte legata agli investimenti, l’assessore ha ricordato, «una cifra simbolica: gli oltre 70mln di euro per il Piano delle opere. Una cifra per la gran parte legata ai fondi ottenuti dal Pnrr grazie ai progetti di valore che il Comune è stato in grado di presentare, in parte legata alle alienazioni».
Tra le reazioni quella di Dario Andreolli (Lega): «Per soddisfarne gli obiettivi occorre dotarsi di una struttura amministrativa capace di assorbire la mole di lavoro che questi impongono». Andreolli, parla di una «confusa politica di assunzioni» e di un Piano triennale del fabbisogno del personale «su cui ho molte perplessità, anche per le scelte fatte negli scorsi anni. A una situazione straordinaria, abbiamo risposto in modo ordinario e ora il Pnrr sta mettendo a dura prova la struttura amministrativa sia nella parte di governance – la cui riduzione viene vista come valore, un pensiero che non condivido – sia in quella strutturale».
Castellani ha parlato di un «Bilancio solido, oltre che sano, e capace di reggere la “botta” da 3,5mln di euro del caro-energia grazie a una politica “di freni tirati” sulle spese correnti e che va “a tutto gas” per la parte degli investimenti».
Mentre Redaelli (Fi) ha detto: «Un bilancio che per andare a pareggio ha avuto la necessità di impiegare gli oneri di urbanizzazione per coprire la spesa corrente ed in particolare per le bollette. Un bilancio in cui si utilizzano le alienazioni e le vendite (cioè si impoverisce il patrimonio dell’ente) per finanziare gli investimenti. Un bilancio in cui si certifica la sostanziale impossibilità di aprire nuovi mutui in quanto la capacità è stata di fatto terminata dopo le vicende della piscina di Via Togliatti. Un bilancio che avrà bisogno di lavorare con molte variazioni per poter rispondere adeguatamente ai bisogni dei cittadini».
Critiche anche da Giulia Marchionni: «Ci sono carenze in tema di sostegno alla povertà (famiglie e anziani), di servizi educativi estivi rispetto ai quali le istanze di centinaia di famiglie sono rimaste disattese e rispetto al disagio giovanile in tema di dipendenze patologiche».
La Dem Anna Maria Mattioli ha sottolineato: «Il bilancio che ci viene sottoposto vuol dare ancora una volta un segnale di fiducia ai pesaresi, soprattutto nel principio fondamentale di non aumentare le tasse (bloccate come giusto ricordarlo da 10 anni) e mantenendo l’alto standard dei servizi».
«Pesaro ha dimostrato di avere coraggio» ha detto il consigliere M5S Lugli che ha aggiunto, citando Manzoni: «Il Bilancio dimostra le intenzioni dell’Amministrazione di “investire con giudizio, e se si può fare” ». «Chiedo uno sforzo ulteriore su alcuni campi: quello della transizione ecologica, un settore su cui si deve insistere maggiormente e provare a investire per attrarre investitori e professionisti; quello dell’innovazione (perché con le nuove tecnologie si trovano risposte a problemi) su cui lavorare combattendo allo stesso tempo anche le tecnofobie con l’informazione; quello della formazione, perché occorre spingere sull’Università – tramite anche un Piano di investimento -: siamo già riusciti a creare un’ottima sinergia con le aziende locali».