Pesaro

Pesaro, il consiglio boccia la commissione d’inchiesta sui fondi a Opera Maestra. Lanzi: «Opacità»

Scontro in consiglio comunale sul mezzo milione di affidamenti diretti. Perugini: «Approfondire, noi siamo i più danneggiati»

Il consiglio comunale di Pesaro

PESARO – Fondi pubblici alle associazioni Opera Maestra e Stella Polare, la maggioranza dice no alla richiesta di commissione di inchiesta richiesta dall’opposizione.

Il caso riguarda i fondi concessi alle associazioni con affidamento diretto non solo per coprire iniziative culturali ma anche per altro genere di interventi e che, nel corso degli anni, dal 2021 a oggi, hanno raggiunto una somma pari a oltre 516 mila euro. Il tutto senza avvalersi di dipendenti ma affidandosi ai volontari e risultando esenti dal Durc (Documento unico di regolarità contributiva) e non iscritte al Runts (Registro unico nazionale del terzo settore).

A presentare l’odg la consigliera d’opposizione Giulia Marchionni: «Vogliamo chiarezza. Opera Maestra e Stella Polare sono associazioni gemelle con le stesse finalità e gli stessi soci fondatori. Hanno ricevuto affidamenti per opere variegate: da festival dei passatelli, al palio dei bracieri, alla sonoteca, alla sistemazione di un impianto idraulico. Le dichiarazioni di Ricci che non sapeva nulla e non conosceva Opera Maestra sono incredibili. Non sapeva nulla di Riceci e dell’aumento dei compensi di Marche Multiservizi. Questo pone dei dubbi che vanno chiariti per ragioni di trasparenza. Va istituita per non appiattirsi ai desiderata di chi non governa più la città, ma che continua a decidere l’agenda e le azioni politiche dell’amministrazione».

Piccata la replica di Marco Perugini, consigliere Pd. «Abbiamo bocciato la proposta più politica che tecnica fatta dall’opposizione, che evidentemente preferisce qualche articolo di giornale in più, ad un’analisi seria e istituzionale della questione, e ribadito con forza che occorre convocare al più presto la Commissione di Controllo e Garanzia presieduta da Lanzi. Siamo lontani da discorsi e responsabilità che non ci appartengono. Posso affermare che siamo quelli più infastiditi e danneggiati dalle ipotesi che si configurano. E’ necessario un approfondimento in Consiglio, ci saranno indagini in procura, è giusto chiedere chiarimenti».

Dario Andreolli, consigliere Lega ha rilevato: «Quando il dubbio non trova risposta, si trasforma in sospetto».

Poi Marco Lanzi, leader dell’opposizione, ha incalzato: «Non ho convocato la commissione atti perché davo per scontata la commissione di inchiesta. E’ grave quanto è emerso: due associazioni gemelle a conduzione familiare dopo 27 giorni ricevono 20 mila per una ristrutturazione idraulica. Anche la procura apre un fascicolo. Qui c’è un buco nero dei controlli, il Comune veniva preso come bancomat? Chi ha permesso di gestire queste somme? Vedere tutti gli assessori della giunta passata è forse il motivo per cui dicono no? L’opacità è preferita alla chiarezza. Se non aprirete una commissione di inchiesta sarete corresponsabili».
La consigliera di maggioranza Francesca Tomassoli ha parlato di «una situazione imbarazzante, ma non abbiamo avvisi di garanzia e indagati».

Il sindaco Andrea Biancani ha evidenziato: «Se la magistratura vuole indagare, mi sento di dire che siamo già tutelati perché hanno tutti gli strumenti. Non voglio sparare contro i dirigenti o la parte politica, la magistratura verificherà eventuali irregolarità e illeciti. Sono l’ultimo arrivato, qualcuno doveva controllare gli atti prima, quindi adesso è colpa mia? Eh no». Per Serena Boresta (Fdi) «Ricci ha detto di non conoscere Opera Maestra quando ci sono le foto con il titolare. E’ imbarazzante». Anche per Daniele Malandrino e Giovanni Dallasta c’è stata «leggerezza nell’affidamento di mezzo milioni di euro, senza avere rendicontazioni».

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