PESARO – Sale la temperatura in termini di truffe: cinque denunce nelle prime due settimane di febbraio.
Continua l’impegno dei Carabinieri della Compagnia di Pesaro nel contrasto alle truffe quotidianamente denunciate dai cittadini alle Stazioni del territorio. Si tratta di crimini insidiosi e molto vari per entità e modalità di esecuzione.
Nelle sole prime due settimane di febbraio sono state denunciate cinque persone per diverse truffe perpetrate nei mesi precedenti.
La Stazione Carabinieri di Pesaro ha individuato un cinquantenne laziale quale presunto autore di un raggiro ai danni di una donna, la quale aveva messo in vendita su un sito internet un paio di scarpe per 30 euro. Fingendosi interessato all’acquisto, il truffatore era riuscito a convincere la vittima a recarsi a un postamat per ricevere il pagamento e, invece, le aveva fatto con l’inganno effettuare a suo favore diverse ricariche postepay, per un totale di 1750 euro. Nello stesso periodo, i militari pesaresi hanno identificato anche il presunto autore di una finta vendita on line di un triciclo artigianale in legno e ferro battuto, costato 75 euro ma mai ricevuto.
La truffa perseguita dai Carabinieri della Stazione di Montecchio di Vallefoglia, invece, vedeva complici un milanese e un pakistano che, con l’uso di un centralino virtuale, si erano finti operatori del servizio di sicurezza della banca di cui la vittima è cliente, convincendolo a effettuare varie operazioni di pagamento a loro favore. Ora i due sospettati autori sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria di Pesaro.
A Gabicce Mare, infine, i militari della locale Stazione Carabinieri hanno identificato una battipagliese ritenuta autrice di una finta vendita di un cane di razza, costato 150 euro ma mai consegnato all’acquirente.
Questi ultimi casi confermano, come ormai da tempo ben chiaro, che la gran parte delle truffe denunciate ai Comandi della Compagnia di Pesaro sono perpetrate online, in particolare su siti di compravendita di oggetti usati, o con l’uso del telefono, in quest’ultimo caso impersonando incaricati di banche e Poste Italiane.
Richieste telefoniche anomale da parte di sedicenti incaricati bancari si rivelano invariabilmente raggiri e, pertanto, è necessario diffidare sempre, non fornire alcun dato sensibile e rivolgersi alle proprie filiali o ai contatti ufficiali in caso di dubbi. In ambito di commercio on line, è importante non seguire in nessun caso istruzioni di sorta per ricevere pagamenti e non fidarsi di pratiche con le quali non sia abbia familiarità, pretendendo comunque l’utilizzo di mezzi tradizionali; nel caso si voglia acquistare, invece, è necessario evitare l’invio di denaro a sconosciuti senza adeguate garanzie, anche se si tratti di piccole somme. I truffatori, infatti, contano proprio sul fatto che raggiri di modesta entità non vengano denunciati, come invece è sempre opportuno fare, sia per interesse proprio che per dovere civico verso le altre potenziali vittime.