Pesaro

Pesaro: danneggia un pc dell’ufficio immigrazione della Questura, espulso il capo della banda dello spaccio a Fano   ​

Il tunisino ha danneggiato un computer dell’ufficio immigrazione della Questura prima di venire accompagnato alla frontiera

PESARO – È stato rispedito a casa sua, caricato su un aereo per Tunisi. Ma prima di lasciare l’Italia ha voluto farsi ricordare, ovviamente in negativo: nelle prime ore del mattino di mercoledì 19 febbraio un tunisino di 27 anni, è stato espulso dal territorio dello Stato con accompagnamento alla frontiera aerea di Fiumicino dove, nella stessa mattinata, scortato da personale della Polizia di Stato, è stato imbarcato su un volo diretto a Tunisi. 

Il giovane, conosciuto dalle Forze dell’Ordine poiché facente parte di alcuni gruppi di nordafricani che gravitano nel comune di Fano e sono dediti ad attività di spaccio ma anche a furti, estorsioni e rapine, oltre che a violente aggressioni nei confronti di altri gruppi giovanili, ha avuto il rigetto del permesso di soggiorno perché considerato estremamente pericoloso per l’ordine e la sicurezza pubblica, pienamente inserito nel contesto criminale fanese, nel quale ricopriva il ruolo di leader.

Anche negli Uffici della Questura il giovane tunisino non si è dimenticato di confermare il suo totale disprezzo delle regole, distruggendo un computer in uso all’Ufficio Immigrazione prima di salire a bordo del velivolo che lo avrebbe ricondotto a casa. Inoltre questa settimana altri tre giovani nordafricani, implicati negli episodi di violenza sono stati individuati dalla Questura e accompagnati presso i Centri per il Rimpatrio di Gradisca di Isonzo e Trapani, da dove verranno imbarcati su charter dedicati. 

Uno di questi, di origini egiziane, era stato denunciato per l’accoltellamento di un giovane tunisino (anche lui espulso il 19 febbraio e rimpatriato in Tunisia) avvenuto in via Costa in centro a Fano nel mese di aprile 2024, sotto gli occhi dei passanti, per fatti legati ad una contesa tra diverse etnie nordafricane per lo spaccio di droga. 

Alle attività di rimpatrio ha partecipato anche personale dell’Arma dei Carabinieri, che ha contribuito al rintraccio e al successivo accompagnamento al C.P.R. di Trapani di un cittadino egiziano.