Pesaro

Pesaro, detenuto dà in escandescenze al pronto soccorso e aggredisce il personale

I sindacati degli agenti di polizia penitenziaria: «La situazione degenera, siamo sotto organico, sarà un'estate incandescente»

Il pronto soccorso di Pesaro
Il pronto soccorso di Pesaro

PESARO – Aggressione al penitenziario di Villa Fastiggi. A denunciare l’episodio ai danni del personale operante a Villa Fastiggi sono i sindacati Osapp, Uil, Sinappe-Spp, Uspp, Cisl, Cgil, attraverso i rappresentanti dell’Istituto pesarese. «Non si è fatto in tempo a riaprire i reparti detentivi dopo la chiusura dovuta al focolaio da Covid 19 che c’è stata subito un’aggressione da parte di un detenuto marocchino. Prima contro un sovrintendente che era di sorveglianza generale, dopodichè per lo stesso detenuto è stato disposto un aso (accertamento sanitario obbligatorio) presso il nosocomio cittadino.

Poi all’atto della dimissione ha dato in escandescenze, aggredendo anche il personale di scorta, mettendo a soqquadro il pronto soccorso di Pesaro. Tant’è che è stato necessario l’intervento di una Volante della polizia, oltre all’intervento di ulteriori 2 unità inviate in rinforzo dal Carcere».

I sindacati sono esasperati. «Ogni giorno negli istituti di pena italiani si verificano episodi di violenza ai danni degli uomini e delle donne della polizia penitenziaria. Ormai da anni la situazione degenera giorno dopo giorno, e nessuno si attiva concretamente nella ricerca di una soluzione, che di sicuro va individuata in strumenti normativi atti a tutelare la sicurezza degli operatori penitenziari, soprattutto per chi opera nelle sezioni detentive e quotidianamente subisce aggressioni fisiche e verbali e nell’invio di nuove unità per sopperire alla grave carenza organica che affligge il penitenziario pesarese (circa 25 unità). Solidarietà ai colleghi coinvolti nell’aggressione che hanno riportato fino a 5 giorni di prognosi ed a loro va il nostro augurio di pronta guarigione. Si prospetta un’estate incandescente all’istituto di Villa Fastiggi. Auspichiamo che qualcuno dagli uffici superiori prenda in carico i problemi più volte denunciati dell’Istituto pesarese».

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