PESARO – Una protesta statica, in silenzio. Le scarpe dei bimbini adagiate sotto i portici del Comune. “Dimenticati a distanza” è il titolo della protesta organizzata dal Comitato Priorità alla scuola a livello regionale, ieri, domenica 14 marzo.
A Pesaro tanti messaggi, cartelli e scarpe a rappresentare gli alunni dimenticati, tanti messaggi scritti e un unico pensiero: quello di tornare a scuola.
C’è anche il cartello di un bimbo di 6 anni che dice “A scuola non ci torniamo più come l’anno scorso”. E ancora “Restiamo umani, basta Dad”.
Genitori, studenti, insegnanti che rivendicano il diritto all’istruzione e la priorità alla scuola. Chiedono che la scuola riapra perchè a Pesaro l’idea dello screening tra studenti poteva garantire sicurezza. «Nonostante a Pesaro ci avessimo provato con i tamponi rapidi, ci hanno chiuso» dicono i genitori.
È nato quindi il gruppo “La scuola è il nostro futuro” che ha le idee chiare:
«Questo gruppo nasce per chiedere che le scuole vengano riaperte. Non è assolutamente accettabile questa situazione. La scuola se ben organizzata come a Pesaro non è un luogo di focolai e contagi può essere un luogo sicuro grazie ai screening fatti negli ultimi periodi. Questo dimostra che che procedure che stiamo seguendo e che continueremo a seguire noi e i nostri figli funzionano facendo al tempo stesso sacrifici. Quindi chiediamo solo il diritto allo studio per loro».