PESARO – Il suono di un’ambulanza che sfreccia. Una vita da salvare. Una lotta senza sosta. Una sfida che ha visto molte persone mettersi in gioco. Volontari pronti a dire: «Io ci sono nella battaglia contro il Coronavirus».
Croce Rossa di Pesaro è in prima linea e con lei tutti i volontari che con tute integrali, mascherine e spirito di sacrificio, si spendono in questa lotta.
Il direttore della Croce Rossa di Pesaro Benjamin Gunsch racconta l’emergenza che sta diventando quotidianità. «Qui vengono smistate il 90% delle chiamate che arrivano al 118. E’ un dramma reale di una comunità sia per chi deve essere trasportato di corsa in ospedale, ma anche per chi è a casa in quarantena o lontano dai propri cari che sono ricoverati. Noi ci siamo e dobbiamo ridurre queste distanze».
Gunsch spiega che «il trasporto sanitario era triplicato rispetto all’ordinario nel momento del picco, tanto che abbiamo messo a disposizione 2 mezzi aggiuntivi rispetto a quelli che usiamo di solito. Per giorni abbiamo effettuato circa 150 viaggi sulle 24 ore, tre volte l’ordinario. Per fortuna ora l’emergenza sta diminuendo. Solo in una notte avevamo trasportato 60 pazienti da Pesaro ad altre strutture destinate ai positivi. Ci sono chiamate di persone in emergenza respiratoria. Tutto è concitato in questa battaglia per la vita».
Ma l’obiettivo è ridurre le distanze. Perchè c’è chi resta a casa e non può assistere i propri cari in ospedale. «Dobbiamo fornire assistenza anche di cose elementari come i ricambi, spazzolini, effetti personali, una comunicazione costante. I pazienti restano soli in ospedale. E all’esterno c’è un tessuto sociale che necessita di aiuto. Siamo impegnati nella consegna dei farmaci agli anziani, ma anche dei pacchi viveri assieme alla Caritas per fornire un’assistenza a chi si trova in situazioni di indigenza e difficoltà. Lo definiamo il Tempo della gentilezza».
Tutto è reso possibile anche dalla rete di volontari. «In un primo momento c’era la paura, ora tutti vogliono mettersi in gioco e riusciamo a garantire più turni aggiuntivi. Contiamo 300 volontari e 50 dipendenti in questa fase. Ovviamente la prima attenzione è al fatto che gli operatori possano lavorare in sicurezza e senza rischi. Tra noi c’è chi è in isolamento e ha i sintomi del virus. All’inizio non è stato facile».
Croce Rossa ha lanciato una campagna di raccolta fondi. «Ora abbiamo bisogno del sostegno delle persone per poter continuare la nostra attività acquistando tutto il materiale necessario per affrontare l’emergenza. Proteggere i nostri operatori vuol dire proteggere la Comunità che serviamo. Aiutateci» è l’appello.
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