Pesaro

Pesaro, eseguito prelievo di cuore, arrivato a destinazione ancora “battente”

L'intervento al San Salvatore, poi irrorato e ossigenato ha ripreso a pulsare grazie ad una apparecchiatura speciale

PESARO – Eseguito nei giorni scorsi un prelievo di un cuore arrivato a Udine ancora battente, grazie alla speciale apparecchiatura Organ Care System (OCS) – Heart di conservazione e cura degli organi. Per la prima volta usata anche al San Salvatore di Pesaro, un dispositivo portatile di perfusione cardiaca conosciuto anche come “cuore in una scatola”.

«È il primo prelievo cardiaco realizzato all’ospedale di Pesaro con questo macchinario – spiega il Direttore Generale dell’Ast Pu  Alberto Carelli – che rappresenta una delle più significative innovazioni tecnologiche nel campo dei trapianti e della preservazione d’organo. Il cuore del donatore di cinquantacinque anni, dopo il prelievo, ha ripreso a battere nella scatola sterile irrorato da sangue caldo e ossigenato, per ridurre il periodo di non perfusione che è particolarmente dannoso per gli organi. Un ringraziamento a tutti gli operatori coinvolti che hanno lavorato instancabilmente settantadue ore per permettere una doppia donazione la scorsa settimana da parte di due pazienti. Diversi infatti sono gli organi che permetteranno di dare una speranza ad altri pazienti nelle diverse regione in cui sono stati destinati. Un ringraziamento particolare va alla polizia di stato per il supporto determinante nella ricerca dell’avente diritto».

«Vedere ripartire un cuore è stata un’emozione incredibile – spiega Annalisa Silvestri, coordinatrice locale trapianti – la macchina è un’attrezzatura altamente tecnologica e informatizzata che, tramite un meccanismo di perfusione extra-corporea, permette di mantenere il cuore caldo e battente fino a 8 ore dopo il prelievo dell’organo. Il cuore del donatore, dopo il prelievo, ha ripreso a battere nella scatola sterile irrorato da sangue caldo e ossigenato. E’ questa infusione continua nelle coronarie a garantire la contrattilità e la pulsatilità del cuore del donatore. I cardiochirurghi possono monitorare in continuo tutti i valori dell’organo, valutare lo stato di salute del cuore in tempo reale. Un ringraziamento e le condoglianze vanno anche alle famiglie che in un momento doloroso contribuiscono alla realizzazione di un atto di generosità che permetterà di salvare altre vite».

Il “cuore in una scatola” ha il vantaggio di poter dilatare il tempo disponibile per i cardiochirurghi tra il prelievo ed il trapianto. Fondamentale soprattutto quando il tempo di trasporto è lungo. Questo rende possibile andare a recuperare il cuore anche quando l’ospedale in cui va effettuato il prelievo si trovi in un’area geografica poco accessibile, ad esempio perché lontana dagli aeroporti.

I prelievi di organi sono avvenuti nella notte tra il 25 e il 26 maggio e il 21 maggio scorso, su due pazienti, uno di 70 anni ed un altro di 55 anni. Gli organi trasportati sono due fegati, due cornee ed un cuore che permetteranno di dare una speranza di vita a diversi pazienti. I reparti coinvolti del Blocco Operatorio di Pesaro perfettamente organizzato dal personale infermieristico di sala operatoria dell’Ospedale di Pesaro che ha collaborato con le equipe chirurgiche degli Ospedali di Udine e di Bologna e con gli Oculisti degli Ospedali di Pesaro e Fano nelle attività necessarie, che hanno comportato l’impiego di tecniche all’avanguardia per il mantenimento delle condizioni di idoneità degli organi prelevati al successivo trapianto.

Gli organi e tessuti risultati idonei al trapianto sono stati il cuore, il fegato e le cornee i quali sono stati destinati rispettivamente all’Ospedale S. Maria della Misericordia di Udine (cuore), all’Ospedale S. Orsola di Bologna (fegato), all’Azienda Ospedaliera Universitaria di Padova (fegato) e alla Banca delle Cornee delle Marche (cornee).

Le procedure medico legali inerenti l’accertamento della morte cerebrale, quelle organizzative relative al prelievo e trasporto degli organi e le verifiche cliniche dell’idoneità degli organi al trapianto sono state condotte dal Collegio Medico composto da medici della Rianimazione, della Neurologia e della Direzione Ospedaliera, in collaborazione con il personale infermieristico della Rianimazione, del Blocco Operatorio e con i tecnici di elettroencefalografia; inoltre hanno contribuito all’effettuazione delle procedure suddette e alle verifiche cliniche previste dalle norme di legge gli specialisti di Anatomia Patologica, Laboratorio Analisi, Oculistica, Urologia, Chirurgia, Cardiologia, Radiologia, Dermatologia, Nefrologia, ecc. dell’Ospedale  S. Salvatore.

Il Collegio Medico e le equipe esterne intervenute per il prelievo di organi hanno lavorato in coordinamento con il “Nord Italia Trasplant” (NITp), che è il Centro Nazionale di Riferimento per la Regione Marche dell’attività trapiantologica.

Le fasi degli accertamenti informativi preliminari e indispensabili per l’effettuazione della donazione di organi hanno richiesto un grande impegno non solo da parte del Medico Specialista Rianimatore con funzione di Coordinatore Locale per la donazione di organi e tessuti, delle Direzioni Medica e Amministrativa del Presidio e dell’Assistente Sociale ospedaliera, ma anche della Polizia di Stato della Questura di Pesaro che ha fornito un contributo determinante alle attività dimostrando estrema professionalità e disponibilità.