Pesaro

Pesaro, evade il fisco: scatta il sequestro per 130mila euro

La guardia di finanza di Pesaro ha eseguito gli accertamenti e scoperto irregolarità sull'utilizzo del credito di imposta

La guardia di finanza di Pesaro

PESARO – Evade il fisco, scatta il sequestro per 130mila euro. Denunciato il titolare di una società. Nei giorni scorsi i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Pesaro, su disposizione del Giudice per le Indagini Preliminari, hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo, per un importo di circa 130.000 euro del denaro presente nei conti correnti bancari, nonché di altri beni nella disponibilità dell’indagato, resosi responsabile di una consistente evasione fiscale.

Il sequestro scaturisce dalla stretta sinergia tra Procura, Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate, sancita dalla stipula di un Protocollo d’intesa finalizzato a rafforzare il coordinamento investigativo nel settore dei reati tributari, attraverso una maggiore circolarità delle informazioni. Più nel dettaglio, nel caso specifico, a seguito di un preliminare accertamento di natura fiscale, per utilizzo di crediti di imposta oltre il limite consentito, per l’anno 2018, eseguito da funzionari dell’Agenzia delle Entrate di Pesaro a carico del rappresentante legale di una società avente sede a Pesaro, è scaturita una segnalazione alla autorità giudiziaria, che ha istruito il pertinente procedimento penale per i reati tributari rilevati.

È stata proposta, così, la pertinente misura ablatoria volta a preservare il credito erariale e il giudice
per le Indagini Preliminari di Pesaro ha accolto la tesi della Procura ed emetteva il decreto di sequestro preventivo per equivalente di denaro e beni, fino alla concorrenza dell’importo dell’evasione fiscale, realizzata con la illecita condotta.

Sono stati così delegati al Nucleo di Polizia Economico-finanziaria di Pesaro tutti gli ulteriori
accertamenti indispensabili per una ricostruzione della capacità patrimoniale e finanziaria del soggetto
indagato e al termine degli stessi è stato così possibile sottoporre a sequestro alcune disponibilità
liquide presenti sul conto bancario e un’unità immobiliare che hanno consentito il raggiungimento della capienza prevista.