PESARO – Stipendi arretrati, i lavoratori della Tundo preoccupati e alcuni di loro sono stati costretti a vendere l’auto pur di far fronte alle spese.
La Filt Cgil Pesaro e Urbino denuncia ancora una volta la difficile situazione dei lavoratori della “Tundo”, l’azienda che svolge il servizio scuolabus per i Comuni di Pesaro, Fano, Fermignano, Monteciccardo, Petriano e Vallefoglia.
«I dipendenti, infatti, sono ancora in attesa dello stipendio di ottobre 2020, di una parte della tredicesima, dell’intera quattordicesima mensilità oltre al pagamento delle ferie, dei permessi non goduti, del Tfr e degli straordinari di ottobre 2018.
Abbiamo già segnalato la situazione all’Ispettorato del Lavoro e ai Comuni appaltanti – scrive la Filt – Il 19 ottobre scorso dopo aver dichiarato lo stato agitazione, siamo stati ricevuti in prefettura.
Durante quella riunione, nella sede di palazzo Ducale a Pesaro, l’azienda ha assunto impegni formali quali: pagare gli arretrati in due tranche (una il 6 novembre e l’altra il 13 novembre), e il pagamento dello stipendio di ottobre entro il 20 novembre. Tutti questi impegni però sono stati totalmente disattesi.
Sempre in quella riunione, i Comuni si sono dichiarati disponibili a effettuare il ‘pagamento in surroga’ entro il mese di novembre, nel caso in cui la Tundo non avesse rispettato gli impegni.
Nonostante l’azienda non abbia mantenuto gli impegni stiamo riscontrando ritardi anche da parte dei Comuni nel dare seguito al pagamento in surroga (mancano soltanto tre giorni alla fine di novembre) e questa ulteriore incertezza contribuisce ad aggravare le difficoltà economiche dei lavoratori».
Per il segretario provinciale della Filt Cgil Luca Polenta «è importante rilevare che alcuni dipendenti sono stati costretti a vendere la propria auto e altri beni per poter arrivare a fine mese. La situazione – aggiunge – non può continuare così. I dipendenti stanno anche valutando l’ipotesi di rinunciare al rinnovo del contratto di lavoro con la Tundo in scadenza il 15 dicembre prossimo perché stanchi di dover lavorare senza essere pagati regolarmente. Gli effetti di questa decisione ricadrebbero anche sulle famiglie degli scolari che si vedrebbero privare di un servizio essenziale per i loro figli.
Il problema peggiora di giorno in giorno – aggiunge il segretario Filt – e per cercare di risolverlo abbiamo chiesto anche l’intervento della Regione e dell’assessore competente senza però ottenere alcuna convocazione.
La situazione per i lavoratori non può continuare in queste condizioni e se non arriveranno risultati concreti saremo costretti a proclamare lo sciopero e a interrompere il servizio».