PESARO – Il costo del trasporto pubblico è sempre più gravoso per molte famiglie. La Filt Cgil Pesaro Urbino, alla vigilia della riapertura delle scuole, chiama in causa direttamente la Regione Marche per i mancati incentivi a favore del TPL.
«Con l’esaurimento dei 60 euro per il bonus trasporto – spiega il segretario generale FLuca Polenta – le famiglie, i lavoratori e le lavoratrici pendolari, gli studenti sono costretti a pagare cifre esorbitanti per il servizio che andrebbe incentivato proprio con degli interventi a favore delle categorie più deboli. Il caro carburante, infatti, incide soprattutto sui bilanci familiari già alle prese con aumenti dei prezzi vertiginosi.
Sono necessari maggiori servizi ma a costi più contenuti, in particolare per studenti e pensionati, come in passato hanno fatto regioni a noi vicine. Incentivare il trasporto pubblico significa anche incidere sulla transizione ecologica necessaria. In questo senso il sistema di trasporti ferro-gomma è fondamentale.
Non vediamo però alcuna volontà da parte della Regione Marche di incentivare il Tpl e per noi questa scelta è incomprensibile e dannosa: non tutte le famiglie possono permettersi automobili per raggiungere il luogo di lavoro o di studio.
Servono al più presto risorse per sostenere le spese di biglietti e abbonamenti di treni e autobus».