Pesaro

Pesaro: fioccano le richieste di deroghe per lavorare, i sindacati: «Tanti furbetti»

Ad evidenziare la situazione sono le organizzazioni sindacali fortemente preoccupate per le numerose richieste pervenute alla Prefettura da imprese non strategiche che vorrebbero continuare l'attività lavorativa

fabbrica legno
Foto di ekenamillwork da Pixabay

PESARO – Richieste di deroghe e permessi per poter continuare a lavorare in azienda, i sindacati denunciano i furbetti.

Il nuovo decreto limita l’attività solo alle imprese necessarie ed essenziali, ma c’è chi vuole aggirare l’ostacolo. Paolo Rossini della Uilm, Leonardo Bartolucci della Fim Cisl e Fabrizio Bassotti della Fiom Cgil rilevano un malcostume tanto da scrivere una lettera al Prefetto.

“Siamo fortemente preoccupati da quanto sta accadendo in queste ultime ore rispetto alle richieste che stanno pervenendo alla Prefettura da parte di rappresentanze datoriali in merito a richiesta di deroghe o permessi a continuare l’attività lavorativa da parte di aziende metalmeccaniche della nostra provincia.

Il decreto legge emanato dal Presidente del Consiglio del 22 marzo 2020 ha come unico scopo quello di evitare l’espandersi del contagio del Coronavirus, ritenendo che quanto sin qui emanato dai precedenti decreti non sia stato sufficiente. Per questo motivo il Presidente del Consiglio ha disposto la cessazione di tutte le attività produttive e commerciali al di fuori di quelle elencate attraverso il codice Ateco”. Abbiamo visto che nelle Marche sono oltre 70 mila.

“Riteniamo inconcepibile che, ad oggi, ci siano aziende che, pur non producendo beni identificati come necessari e essenziali, siano a chiedere deroghe o permessi confidando che la risposta da parte dell’Ente Preposto (Prefetto) non arrivi o tardi, continuino a mandare avanti la produzione. In pratica in tantissimi hanno mandato la richiesta e in attesa della risposta lavorano, facendo i furbetti. Tutto ciò contribuirebbe a rendere inefficaci le misure che faticosamente si stanno prendendo a livello Nazionale per limitare il contagio da Coronavirus, impattando non solo sui dipendenti delle aziende, ma sulla intera collettività.

Invitiamo inoltre ad inviare visite ispettive in azienda per verificare se le misure di sicurezza vengano realmente applicate a tutte le aziende che stanno lavorando o che stanno richiedendo deroghe e permessi”.

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