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Pesaro, fondi Pnrr per l’assistenza domiciliare: 130 cittadini potranno essere accuditi a casa

Progetto da 330 mila euro. Pandolfi: «Spinta per garantire la dimissione anticipata assistita e prevenire l’ospedalizzazione»

L'assessore del Comune di Pesaro Luca Pandolfi

PESARO – Assistenza domiciliare, un fondo per aiutare famiglie e persone che necessitano cure.

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Prende l’avvio il progetto innovativo presentato dall’Ats1, per tutta la provincia, finanziato con 330.000 euro di fondi PNRR. Il finanziamento promuove la continuità assistenziale tra i servizi sociali e servizi sanitari per il rientro e la permanenza al domicilio del soggetto fragile. «L’obiettivo – spiega Luca Pandolfi, assessore alle Politiche sociali – è favorire la permanenza al domicilio, evitare ricoveri impropri in strutture sanitarie, RSA, prevenire l’ospedalizzazione e migliorare la qualità di vita dei più fragili».

Nello specifico il progetto prevede l’attivazione del Servizio di Assistenza Domiciliare (OSS), telesoccorso-teleassistenza e pasti a domicilio. I servizi sono finanziati dal PNRR fino al 2026. Possono usufruire del progetto i cittadini residente nel territorio della provincia di Pesaro Urbino ricoverati in Residenze Sanitarie Assistenziali e che si trovano in situazione di fragilità socio-assistenziale.

I progetti che coinvolgeranno le persone saranno individuati da equipe multiprofessionali, che si occuperanno dell’elaborazione di progetti individualizzati, il monitoraggio e la verifica.

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«È un progetto importante – aggiunge l’assessore Pandolfi – che potenzialmente potrà sostenere ed accompagnare le dimissioni di 130 cittadini, e che nasce per riportare in un ambiente domestico e non sanitario chi è nelle condizioni di essere dimesso da strutture sanitarie, garantendo un’assistenza continuativa con la fornitura dei pasti, la presenzadi operatori socio sanitari (OSS), un sistema di telesoccorso-teleassistenza. Ad assicurarla sarà un’equipe multiprofessionale per ciascuno dei tre distretti sanitari, la stessa monitorerà e verificherà la situazione per ogni utente».

«Negli ultimi anni – sottolinea Pandolfi – in collaborazione con gli Ats della provincia di Pesaro Urbino (il 3, 4, 5, 6 e 7) e con i distretti socio sanitari di Pesaro – Urbino – Fano, l’Ats1 ha posto le fondamenta per la costruzione di un progetto di forte integrazione socio-sanitaria a favore di utenti infrasessantacinquenni ricoverati in RSA che devono rientrare al domicilio con l’attivazione dell’Assistenza Domiciliare Integrata».

«Questo è un passo importante per il welfare di comunità – dice l’assessore – che vede il coinvolgimento degli enti socio-sanitari e del terzo settore, mettendo al centro la persona e pertanto favorendone la permanenza a casa. Rientra nel modello sociale in cui crediamo, quello che sostiene il coinvolgimento del terzo settore in forme di coprogettazione e la presenza della sanità con l’attivazione di modelli di integrazione sociosanitaria di cui si parla tanto ma la cui applicazione spesso non segue i buoni propositi». «Non è il nostro caso – conclude Pandolfi – infatti l’Ats1, di cui Pesaro è capofila, è l’ente gestore del progetto per l’intero territorio provinciale. L’Ambito si è occupato degli affidamenti e si occuperà del coordinamento tecnico, della rendicontazione e monitoraggio che richiede il progetto PNRR».