PESARO – I genitori chiedono chiarezza e verifiche sulla scuola Olivieri dopo il sisma, la consigliera Marchionni presenta una mozione con carattere d’urgenza ma il Consiglio la boccia.
«Il Comune ci dica con certezza se questa scuola è sicura, siamo preoccupati di mandare i nostri figli in classe. Diversi genitori li stanno lasciando a casa e c’è chi sta cercando altri istituti», protestano le famiglie.
Intanto l’assise ha però respinto con il voto contrario di 17 consiglieri (favorevoli 7) la mozione con carattere d’urgenza sulla scuola Manzi a firma di Marchionni, Gambini, Redaelli, Andreolli, Dallasta e Malandrino. Con il documento i consiglieri hanno chiesto di rispondere «alle richieste di chiarimenti ricevute al fine di rassicurare tutte le persone che vivono per motivi diversi la struttura di Via Confalonieri, in modo particolare la famiglie dei bambini che frequentano l’edificio in oggetto, anche producendo la documentazione tecnica in possesso dell’amministrazione comunale»; «accelerare le ulteriori verifiche tecniche annunciate dall’amministrazione comunale così da avere il reale quadro della situazione nel minor tempo possibile»; «valutare, in via provvisoria, lo spostamento delle classi della “Scuola Primaria Manzi” in un altro edificio consono ad ospitarle in attesa che vengano compiuti gli ulteriori accertamenti tecnici, auspicati già nella Valutazione Preliminare del febbraio 2022, che ci auguriamo possano acclarare una situazione de facto migliore a quanto descritto nel documento sopra citato».
Marchionni chiarisce in Consiglio: «Chiediamo la possibilità di valutare lo spostamento temporaneo delle classi nel periodo di attesa del risultato della nuova relazioni tecnica commissionata: eviteremmo l’allarmismo e rassicureremmo le famiglie».
L’assessore al Fare Pozzi: «Ho seguito in questi ultimi 10 mesi, con grande responsabilità, la questione della scuola Olivieri di via Confalonieri. Lo stato di apprensione dei genitori, credo nasca da un’incomprensione nella ricostruzione di quanto accaduto negli anni passati, quando il Comune riuscì ad ottenere un finanziamento importante (Gse e Ministero) per realizzare una nuova scuola. Nel poco tempo che l’Amministrazione aveva per progettare e realizzare l’edificio (e ottenere i finanziamenti), è stato individuato il lotto di via Lamarmora, urbanisticamente adeguato. Da quella scelta di collocazione, che non nasceva per rispondere a un rischio specifico della Confalonieri, sono nati dei timori infondati».
L’assessore ha ricordato come in quegli stessi mesi – e tutt’ora – «proseguono le verifiche che interessano quella e altre scuole per analizzare lo stato di salute degli edifici. Proprio questi studi (successivi a quello dell’individuazione del lotto) hanno portato ad appurare lo stato di non sicurezza della vecchia Manzi, una struttura ritenuta non idonea ad ospitare delle classi. È stata fatta una scelta dolorosa ma necessaria: si è liberato l’edificio dalle classi. E così come è stata fatta all’epoca siamo pronti a ripeterla tutte le volte in cui dovessero ripetersi condizioni simili, eventualmente, quindi, anche per l’Olivieri. Ma non è questo il caso. Quando si fanno delle scelte ci si assume delle responsabilità sulla base delle informazioni in possesso».
«Come detto a tutti gli incontri con i rappresentanti dei genitori, con il dirigente scolastico e i docenti, abbiamo commissionato un ulteriore approfondimento il cui esito ci siamo già impegnati ad anticipare ai primi del 2023 per tranquillizzare le famiglie. Le loro sono preoccupazioni comprensibili ma non fondate – ha aggiunto l’assessore -. Il quadro generale dell’edilizia scolastica di questo Paese parla di un solo 7% di scuole che rispondono alla normativa antisismica. Non è un dato di cui andare orgogliosi ma è un tema su cui l’Amministrazione sta lavorando per avere scuole sempre più sicure ed efficienti. Mi rifaccio all’appello alla responsabilità fatto dal sindaco – ha concluso Pozzi – e ad affidarsi al parere di professionisti che hanno la qualifica per poterci dire cosa e come comportarci».
Redaelli sul trasferimento temporaneo, ha detto: «Capisco l’esigenza delle famiglie: è da valutare se un mese di incertezza sia sostenibile».
Leonardi ha ribadito: «Non è volontà dell’Amministrazione mandare i bambini in strutture non sicure. Le risposte sono già in atto, per cui non ha senso votare a favore di un documento che vede già azioni avviate».
Gambini: «Avverto un sapore di speculazione politica nel documento presentato. Preoccupazione risale a prima del terremoto che non ha facilitato le cose, suscitando un’inquietudine in tutti».
Per Dallasta: «Il calcolo degli edifici scolastici è molto severo, tiene conto di carichi accidentali molto più elevati di quelli usati per altre strutture, quasi il doppio rispetto a quelli che la scuola realmente sopporta».