PESARO – Antenne 5G e Istituto Zooprofilattico. Le preoccupazioni dei residenti finiscono in due mozioni in Consiglio Comunale.
E’ stata ritirata l’urgenza dell’odg presentato da Lisetta Sperindei. La consigliera del gruppo misto di minoranza, tramite il documento invitava sindaco, giunta e consiglieri a «impegnarsi per sospendere l’alienazione di un terreno edificabile in via Furiassi/via Grande Torino a favore dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche “Togo Rosati” per valutare meglio l’opportunità di questa operazione che sta creando tanto scontento nella cittadinanza, sia dibattendo l’argomento in uno o più consigli comunali monotematici, sia partecipando ad assemblee pubbliche che possano dare voce ai cittadini contrari a questo progetto per dar loro le opportune spiegazioni». Respinta l’urgenza ma l’assessore Riccardo Pozzi ha assicurato che sarà discusso in commissione Salute. Nei giorni scorsi le prime rassicurazioni dopo che i residenti erano scesi in strada.
Respinta – con 11 contrari, 7 astenuti, 1 contrario – la mozione di indirizzo della consigliera Sperindei sul “5G ed elettromagnetismo”. «Ero in attesa di un secondo passaggio in commissione per affrontare il tema – ha detto -; cosa che non è avvenuta. In tanti conosciamo il problema: questa non è una mozione contro il 5G ma un documento che vuole avanzare proposte per salvaguardare la salute dei cittadini dai danni che potrebbero derivare dall’uso di questa tecnologia».
Per Gambini: «La richiesta della consigliera era di dotarsi di uno strumento per aumentare il monitoraggio. Occorre evitare di spendere soldi per una risorsa che potrebbe non venire usata».
L’assessora alla Sostenibilità Heidi Morotti ha risposto, per punti, alle richieste di Sperindei: «La strumentazione in dotazione ad Arpam è molto precisa e necessita di competenze elevate. Quando rileva una discrepanza dei dati la prima cosa che l’ente fa è disporre lo spegnimento dell’antenna. Un’azione che non può attuarsi con uno strumento sempre attivo che invia dati in continuazione: le variabili sarebbero troppe da gestire». Come secondo punto, Morotti ha sottolineato che «Arpam è in fase di riorganizzazione del personale e non è in grado di garantire il numero di professionisti idoneo per gestire una strumentazione di qualità superiore all’attuale». Il terzo punto «su cui occorre ragionare – per Morotti – è quello di mettere a bilancio una spesa non preventivata in questo momento complesso per un servizio che, fra l’altro, non è di competenza comunale».
Redaelli ha parlato di una «Tematica seria, che dev’essere affrontata con tutti passaggi doverosi. È necessaria la maggior chiarezza possibile per non dare adito ad alcuna interpretazione sui generis. Ed è importante che l’Amministrazione non faccia mezzi passi o passi falsi: occorre un lavoro condiviso e dettagliato».
Malandrino: «Tematica da analizzare in una situazione diversa e in maniera più approfondita».