Pesaro

Pesaro e il laboratorio per le tecnologie emergenti dall’intelligenza artificiale alla realtà aumentata. Il bando

Il Comune si candida ad accogliere la “Casa per le Tecnologie Emergenti - CTE Square”. Frenquellucci: «Sarà una mini Silicon Valley rivolta a Pesaro 2024»

Immagine Adobe Stock

PESARO – L’idea è quella di avere un laboratorio per le tecnologie emergenti dall’intelligenza artificiale al calcolo quantistico. Ecco il progetto “CTE SQUARE” che il Comune ha presentato al Mise partecipando al bando ministeriale che potrebbe trasformare Pesaro in un polo altamente tecnologico. 

«Una mini Silicon Valley, un laboratorio che coinvolgerà tutta la città» ha spiegato l’assessora all’Innovazione Francesca Frenquellucci.  

«L’esito del bando dovrebbe essere comunicato a pochi giorni dal Natale, data in cui potremmo sapere se saremo i beneficiari degli oltre 11 milioni di euro previsti dall’avviso pubblico». Un finanziamento importante, per un progetto che vede capofila il Comune di Pesaro, affiancato dai “suoi” atenei – Università degli Studi di Urbino e Università Politecnica delle Marche – partner di progetto insieme a Tiscali; EY Business School, BPCube; Sinergia; Rainbow; Websolute; Pluservice; EbWorld; Prima Press; Umbra Control, Conservatorio Rossini, Fondazione Rossini, Fondazione ROF; Fondazione Nuovo Cinema, Associazione Cyber 4.0 dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza, e con la collaborazione della CTE NEXT di Torino.  

«Enti e aziende che ben rappresentano l’intento del futuro polo – spiega Frenquellucci – incentrato su “La natura della cultura” di Pesaro 2024. Come elaborato dall’Amministrazione e dai progettisti del Servizio Innovazione Transizione Digitale del Comune, che ringrazio per l’impegno e la costanza dedicati, la Casa delle Tecnologie emergenti sarà un centro di trasferimento di strumenti e conoscenze che coniugherà le competenze scientifiche delle università e dei centri di ricerca locali con le esigenze del tessuto imprenditoriale del territorio per applicare, e diffondere, le tecnologie emergenti (AI, Blockchian, Realtà Aumentata, Internet of Things, Realtà virtuale, calcolo quantistico, etc)».   

Tecnologie che saranno applicate alla salvaguardia e alla valorizzazione del patrimonio culturale, al coinvolgimento di cittadini e visitatori e alla filiera dei prodotti, dei servizi e delle attività culturali, dalla produzione alla fruizione anche in chiave digitale, ma soprattutto sostenibile, dei flussi di persone e di dati. La “CTE Square” creerà il contesto ideale in cui sperimentare l’applicazione di tecnologie emergenti «rafforzando la vocazione culturale della città, favorendo l’innovazione e lo sviluppo socio-economico del territorio e offrendo al riuso modelli, piattaforme, servizi e buone pratiche» ha concluso Frenquellucci.