PESARO – Lavoro nero e clandestini, irregolarità sui luoghi di lavoro che portano a multe salatissime e chiusure.
I carabinieri del Nil, il nucleo ispettorato del lavoro e personale Asur nell’ultimo mese ha effettuato alcuni accessi a luoghi di lavoro per verificare le condizioni di sicurezza e non solo.
Il 5 novembre a Tavullia il personale del Nil e i carabinieri di Tavullia hanno ispezionato una carrozzeria di proprietà di due fratelli italiani. All’interno sono state riscontrate molte irregolarità tra cui un deposito incontrollato di rifiuti che avrebbe portato a uno smaltimento scorretto di olii e miscele. Per questo motivo i due titolari sono stati denunciati oltre che per la falsità nella compilazione dei registri di smaltimento. I carabinieri hanno anche riscontrato l’assenza di un responsabile per la sicurezza e la mancanza della documentazione di valutazione dei rischi nell’ambito della sicurezza sul lavoro. In più c’era un lavoratore in nero. Tutto questo ha portato a 18.500 euro di multa. La carrozzeria non era in regola coi protocolli covid e green pass dunque altri 800 euro di multa e 5 giorni di chiusura.
A Pesaro il 29 ottobre i carabinieri del Nil, con personale Asur hanno ispezionato un autolavaggio di un egiziano di 30 anni. Qui hanno trovato un lavoratore in nero, cosa che ha portato alla denuncia del titolare e alla sospensione dell’attività imprenditoriale. Le sanzioni ammontano a 6.600 euro più altri 800 euro per l’inosservanza norme anticovid e assenza di controlli sul green pass. Questo ha portato alla chiusura per 5 giorni dell’autolavaggio, cosa indipendente dalla sospensione.
Il primo caso il 23 settembre, con l’accesso a Talacchio in una ditta di prefabbricati in legno il cui titolare è un marocchino di 46 anni. Qui il personale del Nil, Asur e carabinieri di Vallefoglia e Tavullia hanno scoperto ben tre lavoratori in nero, di cui uno clandestino. I militari hanno rilevato diverse mancanze procedurali e relative alla sicurezza sui luoghi di lavoro e altre irregolarità. Il titolare è stato denunciato in stato di libertà per aver tenuto i dipendenti in nero. Verrà valutata anche la sua posizione sul favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Le mancanze amministrative hanno portato a una sanzione di 13.520 euro e alla sospensione dell’attività più il sequestro dei locali. Mancavano anche i presidi di sicurezza sanitari per la normativa anticovid, dunque altra multa da 400 euro.