PESARO – Pesaro maglia nera sulle tariffe idriche. E’ quanto certificato dal report di Cittadinanzattiva.
Sul caso interviene il consigliere Lega Dario Andreolli «Tariffe alle stelle, elevate perdite e pochi investimenti, se non quelli di ordinaria manutenzione, sono la diretta conseguenza di anni di assenza nelle politiche sul servizio idrico integrato. Per Pesaro un altro record negativo: dopo la TARI piu’ alta di tutte le Marche, la tariffa dell’acqua più alta di tutta la Regione. Un’ eredità poco invidiabile che Ricci lascia alla città. Considerata l’emergenza idrica serviva un cambio di filosofia che proprio nella gestione Ricci non c’è stata. Il Comune di Pesaro ha la responsabilità politica provinciale di guidare una svolta su questo settore e non di continuare ad essere spettatore su un tema strategico per il futuro. Miope la scelta di Pesaro di preferire in questi anni i dividendi di fine anno rispetto agli investimenti e di non mettere mai il tema dell’agenda politica. Vale per l’acqua come per i rifiuti. Occorre un patto per l’ambiente: nei prossimi 10 anni gli utili delle società a cominciare da Marchemultiservizi devono essere messi a disposizione per supportare investimenti per il servizio idrico e non solo».
Il capogruppo in consiglio comunale della Lega Dario Andreolli, insiste sul tema dei servizi. Secondo i dati del XIX Rapporto di Cittadinanzattiva sul servizio idrico integrato, infatti, una famiglia tipo composta da tre persone che consuma in media 182 metri cubi di acqua all’anno, paga una bolletta di 662 euro. Un dato del 2023, in aumento dell’1,7% rispetto all’anno precedente e del 15,1% rispetto al 2019. Nelle Marche, secondo i dati dell’associazione, nel 2023 la spesa media per famiglia è stata di 573 euro, mentre in Italia, a parità di condizioni, la bolletta ha pesato per 478 euro.
«Oltre a pagare le tariffe regionali più alte, dal 2017 stiamo vivendo un’emergenza idrica senza precedenti ed in questo ultimo anno la situazione si è fortemente aggravata. Sono stati ignorati tutti gli appelli da parte degli enti gestori. Non c’è più tempo da perdere, occorre mettere in campo una serie di investimenti non più rimandabili, a cominciare proprio dal miglioramento dell’efficienza dell’acquedotto riducendo le perdite. Occorre però un cambio di filosofia e vanno cambiati i patti tra pubblico e privato. Sono anni che dai banchi del consiglio comunale sottolineo l’assenza di una regia politica pubblica sui servizi pubblici e proprio negli ultimi 10 anni in cui è venuto meno il ruolo della provincia, il Comune di Pesaro ha completamente rinunciato ad esercitare il ruolo di guida per l’intero territorio nella programmazione della rete infrastrutturale, preferendo intascare sempre i milioni di euro di dividendi della propria società di servizi. Il potenziamento delle reti dei servizi a beneficio delle famiglie e delle imprese deve essere una priorità nell’agenda politica e non un’azione facoltativa fatta con i ritagli di bilancio».
«I tristi record sulle tariffe su acqua e rifiuti non hanno trovato menzione nel racconto dei 10 anni da Sindaco di Ricci. Un’ eredità poco invidiabile che Ricci lascia alla città e ai cittadini pesaresi che ancora a lungo continueranno a pagare per una mancanza di visione e di strategia».