Pesaro

Pesaro, Marchionni e Redaelli: «L’eredità di Ricci? Dieci anni di annunci e un Pd spaccato sul candidato»

I consiglieri d'opposizione replicano al sindaco: «Noi scegliamo dall'elenco del telefono? Ascoltiamo i bisogni dei cittadini»

I consiglieri Redaelli e Marchionni

PESARO – Candidato sindaco scelto dall’elenco del telefono, il centrodestra risponde al sindaco Matteo Ricci e lo fa con i consiglieri Giulia Marchionni (Prima c’è Pesaro) e Michele Redaelli.

«Nessuna consultazione all’elenco telefonico, ma un lavoro serio, a fari spenti e senza alcun toto-nomi o imposizione tra i partiti della coalizione. Sul candidato a sindaco non viviamo nessuna confusione e non abbiamo avuto nessuna fretta. I partiti di centrodestra hanno una classe dirigente capace e all’altezza di esprimere una candidatura autorevole e vincente. Il punto è che ci interessa un vero coinvolgimento della città e lo stiamo facendo con un dialogo costruttivo. Il nostro è un progetto serio e radicalmente diverso da quello portato avanti dal PD in cui il mondo civico in questi anni è sempre stato emarginato e schiacciato dalla politica del sindaco che lo ha prima usato elettoralmente e poi emarginato preferendo costruire un’asse politico post-elettorale con i 5 stelle ed Europa Verde solo per i suoi interessi personali di auto-ricollocamento.

D’altronde come non capire il goffo tentativo del sindaco, neanche troppo celato, di mascherare la profonda spaccatura all’interno della coalizione di centrosinistra e la sua incapacità di far passare, persino dentro il PD, la candidatura naturale di Vimini, suo delfino e per 10 anni suo vicesindaco, che rappresenta la piena continuità con il suo mandato? Se a spuntarla sarà la candidatura dell’uomo-selfie Biancani vorrà dire che anche il partito di Ricci gli ha voltato le spalle rinnegando l’eredità dell’ormai quasi ex sindaco Ricci».

Poi l’attacco sui 10 anni di mandato. «Ci vuole un bel coraggio ad essere Matteo Ricci e a fare la morale agli altri dopo aver amministrato la città per 10 anni e avendo lasciato come unica eredità annunci irrealizzati».

Poi l’elenco: «Piuttosto il Pd e Ricci spieghino il perché di 10 anni di ritardo per la realizzazione dell’interquartieri e delle opere autostradali, i perché degli anni persi dietro alla realizzazione del Palascavolini e dei costi lievitati alle stelle (rispetto ai 3,6 milioni di euro iniziali siamo ben oltre i 10); spieghino il perché, nonostante gli annunci, il cantiere dell’ex tribunale sia ancora fermo e perché, negli ultimi 10 anni, nonostante lo sblocco del patto di stabilità che ha permesso di liberare risorse straordinarie, Pesaro non abbia subito un cambiamento epocale come invece accaduto in tante altre città marchigiane.

Alcuni progetti faraonici sono stati annunciati, progettati (con dispendio di risorse pubbliche che avrebbero potuto essere investite altrove) ma della realizzazione non se n’è più saputo nulla; altri ancora invece si sono arenati alla fase dell’annuncio elettorale: ve lo ricordate il ponte pedonale dalla darsena alla Baia? Per non parlare poi della manutenzione di scuole e strade, la vera assente in questi 10 anni di amministrazione Ricci e per la quale l’amministrazione del futuro avrà non poche difficoltà a recuperare risorse e tempo perso.

Quanto a noi, Ricci stia “sereno”: il centrodestra è compatto e coeso e da mesi lavora per definite i contenuti di una proposta politica forte ed autorevole. Siamo pronti a interpretare il sentimento di rinnovamento che già si respira in tante città marchigiane: Pesaro se lo merita».