Pesaro

Pesaro, dai monili d’oro per far sparire il malocchio ai vestiti griffati: scattano le denunce

I carabinieri hanno incastrato sei persone di Bari che proponevano abbigliamento. Altro caso quello degli ori per far finire il maleficio

I carabinieri di Pesaro

PESARO – Le vittime dovevano consegnare ori e preziosi per far finire il maleficio che incombeva su di loro. Un giro di truffe stroncato dai carabinieri di Pesaro che proprio in queste ore hanno chiuso un’indagine su un’altra truffa legata a capi di abbigliamento di grandi griffe.

L’indagine è iniziata nel 2019 quando i carabinieri avevano raccolto la denuncia di una donna che era stata attratta da un annuncio su Instagram rispetto a dei vestiti di marca a poco prezzo. Effettuato l’acquisto e la ricarica poste pay, la signora non si è vista recapitare la merce e ha raccontato tutto. I carabinieri sono risaliti alla carta prepagata e si è scoperto che su quella carta erano arrivati centinaia di movimenti per oltre 50 mila euro corrispondenti a circa 230 persone truffate in giro per l’Italia. Alla fine solo 40 di loro hanno sporto querela, ma i carabinieri hanno indagato scoprendo anche su quali altri conti finivano i soldi. Sono riusciti a smantellare una rete di sei persone pugliesi, tre donne e tre uomini di età tra i 35 e i 67 anni, tutti denunciati per riciclaggio di denaro e truffa aggravata in concorso.

Da inizio anno i militari sono riusciti a denunciare 30 persone per le quali scatteranno processi ed eventuali misure cautelari. Tra le più eclatanti il caso di due truffatori che facevano leva sulle credenze popolari. Telefonavano alle anziane vittime dicendo che su di loro incombeva il malocchio e che se si volevano liberare degli spiriti maligni avrebbero dovuto consegnare dei monili d’oro. E così facendo sono riusciti a portar via a quattro pesaresi ben 100 mila euro di preziosi.

Tra i casi anche quello della truffa al tabacchi di Petriano. I malviventi si erano finti tecnici Sisal e avevano spinto il titolare a effettuare delle operazioni per ben 27.800 euro. I carabinieri sono riusciti a denunciare i sei responsabili.