Pesaro

Pesaro, è morto l’ex questore e difensore civico Benedetto Pansini

Dalle battaglie all'Ndrangheta a Gioia Tauro fino a quelle per i giovani e per i diritti dei cittadini. Il sindaco Matteo Ricci: «Lo ricordo con gratitudine per il suo qualificato servizio prestato alla città»

Benedetto Pansini

PESARO – È morto Benedetto Pansini, ex questore di Pesaro e difensore civico in Comune. Aveva 74 anni ed era stato Questore dal 2006 al 2009.

Originario di Andria, sposato con due figli, ha avuto una lunga carriera alle spalle. Ha ricoperto il primo incarico di questore a Savona, quindi a Modena e a Pesaro.

Altri incarichi nella Polizia di Stato a Gioia Tauro come dirigente del Commissariato, a Reggio Calabria, e Bologna. L’ultimo incarico, prima dell’arrivo a Pesaro, a Modena.

In Calabria fu in prima linea a combattere la criminalità organizzata, la ‘Ndrangheta, nella piana di Gioia Tauro. Pansini ha saputo distinguersi tanto da meritarsi promozioni in rapida successione. Prima Capo di Gabinetto a Reggio Calabria, poi questore vicario ad Alessandria e infine la nomina a questore di Savona.

È stato sempre impegnato nella prevenzione della criminalità verso le categorie più deboli, in particolare anziani, vittime di truffa, e giovani. Quanto ai giovani, tanta prevenzione per la sicurezza stradale, contro l’abuso di alcool e l’uso di sostanze stupefacenti.

Come difensore civico a Pesaro dal 2010 al 2015, Benedetto Pansini sposò la battaglia dell’Iva illegittima sulla Tia, la vecchia tassa sui rifiuti, ricevendo molti pesaresi che bollette alla mano volevano indietro i soldi.

«Appreso la notizia della scomparsa di Pansini, esprimo il mio cordoglio alla moglie e alla famiglia». È il messaggio del sindaco Matteo Ricci, che ricorda Benedetto Pansini, Questore a Pesaro dal 2006.

«Lo ricordo con gratitudine per il suo qualificato servizio prestato alla città di Pesaro come Questore e per la pregevole collaborazione quinquennale con l’amministrazione comunale come difensore civico a garanzia e tutela dei cittadini».

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