PESARO – Muraglia, spuntano due torri da 12 piani. Il consigliere di Quartiere Francesco Ferri non ci sta e fa sapere cosa sta succedendo.
«Con la delibera del Piano Particolareggiato si prevedono due gigantesche torri da 12 piani: una colata di cemento lungo il torrente Genica in zone a massimo rischio di esondazione R4. Ne seguiranno altre, previste scelleratamente nell’obsoleto PRG ormai un quarto di secolo fa, che ora trovano impulso dall’altrettanto scellerata collocazione dell’Ospedale a Muraglia in un sito rischioso e impattante. Vogliamo lasciare ai nostri figli la verde Muraglia trasformata nella valle degli ecomostri oppure è il caso di cambiare finalmente registro e attuare una nuova pianificazione urbana più attenta e sensibile al rischio idrogeologico e al paesaggio?».
Il consigliere di quartiere entra nel dettaglio: «Senza alcun passaggio in Consiglio Comunale e in Consiglio di Quartiere (che nonostante i miei solleciti non si riunisce da oltre un anno) per il dovuto parere, la Giunta in sordina ha deliberato il primo atto dell’ampia colata di cemento che i progetti norma del vecchio PRG prevendono lungo le sponde del Genica. Il Sindaco con i suoi assessori, ambientalisti inclusi, hanno deliberato l’ultimo atto di approvazione del piano particolareggiato. Dal 2004 infatti la legge di tutela per l’assetto idrogeologico giustamente vieta di pianificare nuovi comparti in queste aree ad altissimo livello di rischio, ma purtroppo in deroga consente l’edificazione dei comparti precedentemente previsti a condizione che si attuino costose opere di mitigazione del rischio. La disgraziata variante al PRG del 2019, che ha il nuovo Ospedale di Pesaro a Muraglia in un sito idrogeologicamente pericoloso, impattante e tecnicamente inadeguato, come avevo ampiamente previsto purtroppo tra i suoi effetti nefasti sta sbloccando questi comparti che erano fermi da decenni a causa degli alti costi di mitigazione che si scontravano con la scarsa richiesta immobiliare di condomini così imponenti in questa zona periferica. L’assurda previsione di ben 37.000 mc di costruito in questo primo comparto dimensionalmente poco esteso e esattamente a ridosso del Genica ha comportato una serie di forzature urbanistiche tali da richiedere diverse deroghe alle norme del PRG che avrebbero dovuto invitare alla condivisione con tutto il Consiglio Comunale per un costruttivo dibattito».
Tra le previsioni i parcheggi, cantine e garage a servizio degli 80 appartamenti non potendo essere al piano interrato «verrebbero realizzati in una enorme piattaforma al piano terra per diminuire il rischio idraulico ma questo ha avuto due effetti, aumentare di un piano l’altezza dei volumi dell’abitato sovrastante che organizzato in due gigantesche torri monolitiche raggiunge circa 40 metri per un totale di 12 piani fuori terra, altezza in deroga e pari alla più alta tra le colline retrostanti quella di San Nicola».
Per Ferri «con un pessimo escamotage questi spazi verdi sono stati ricollocati in una porzione della collina scoscesa quasi dietro la ditta Sapil e quindi lontana dall’abitato, avulsa da esso e di fatto già verde oggi. A testimoniare la forzatura di questa previsione edilizia la convenzione riporta che non si potranno scaricare le acqua nere nell’asse fognario di Muraglia che come riporta MMS (cit. variante al PRG 2019) è già al collasso ma si dovrà realizzare una stazione con vasca di sollevamento su via Guerrini e poi oltre 1 km di fognatura lungo via Carloni fino a Pantano. L’edificazione di queste torri sarà devastate dal punto di vista dell’impatto sul territorio che a soli pochi metri è tutelato come di alto valore dal Piano Paesaggistico e sulla residenza limitrofa per l’enorme e improvviso salto di scala visto che essa è formata da minute casette a due piani le quali assieme al campo da calcio del Muraglia saranno perennemente adombrate da questi enormi volumi».
Di qui la levata di scudi: «E’ necessario che i residenti si mobilitino perché nel 2024 non è più ammissibile continuare con le politiche edificatorie previste 25 anni fa a ridosso del più pericoloso torrente della vallata, in deroga all’attuale legge sul rischio idrogeologico. Oltre all’enorme volume di oltre 1.250.000 mc possibili per l’Ospedale e i circa 37.000 mc di questo comparto, in futuro ne sono previsti fino a 30.000 mc circa per il comparto lungo via Lombroso e fino a 60.000 mc per il comparto lungo via dei Colli, per una edificazione globale che trasformerà la verde Muraglia in quella che non stento a definire la valle degli ecomostri».
«Per questo chiedo al sindaco di comportarsi da amministratore moderno e avveduto nei confronti del territorio e dei suoi cittadini ripensando questa pianificazione fuori dal tempo perché impattante sotto tutti punti di vista».