PESARO – Oltre 11 mila lavoratori in attesa della cassa integrazione di aprile e maggio. Famiglie di artigiani in profonda difficoltà economica e la paura che i fondi non bastino.
La Cgil Artigianato lancia l’allarme sui ritardi nelle erogazioni degli ammortizzatori sociali. La denuncia questa volta riguarda gli addetti di un settore strategico della nostra economia: il comparto artigianato. Quei lavoratori che hanno dovuto sospendere l’attività nei mesi di aprile e maggio, sono ancora in attesa dell’assegno ordinario Fsba (Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato).
«Come organizzazione sindacale dobbiamo constatare, ancora una volta – si legge in una nota della Cgil Artigianato – che le nostre previsioni rispetto ai ritardi nel pagamento dell’assegno ordinario Fsba ai lavoratori dipendenti dei settori dell’artigianato si stanno purtroppo avverando.
In questo caso il ritardo va addebitato all’applicazione di un meccanismo farraginoso, inserito nel DL Rilancio, che prevede una procedura e un sistema di rendicontazione assurdo e incomprensibile richiesto a Fsba, che non ha permesso ad oggi l’effettivo versamento da parte del governo delle esigue somme pari a 750 milioni di euro circa, che comunque non basteranno per la copertura di tutto il mese di aprile sul piano nazionale. Bisogna necessariamente ricordare che il comparto dell’artigianato è strategico per l’economia del Paese e il sostegno all’occupazione in questa fase di crisi deve essere garantito concretamente, tanto più che in questa condizione di difficoltà economica ci sono più di 700.000 lavoratori dipendenti di piccole e piccolissime aziende, che ancora attendono la copertura di questo ammortizzatore sociale per i mesi di aprile e maggio 2020».
Nella provincia di Pesaro e Urbino i lavoratori in attesa sono 11.626 su un totale di 2.575 aziende.
“Siamo molto preoccupati per la situazione, non solo per i ritardi nell’erogazione dell’assegno ordinario, ma soprattutto perché se non ci saranno ulteriori e cospicui finanziamenti per i fondi di solidarietà, non saranno sufficienti a coprire le richieste. Inoltre se dovesse perdurare il ritardo nell’erogazione delle risorse, rischieremo di arrivare alla ripresa dopo le ferie senza che sia data una risposta alle tante lavoratrici e lavoratori artigiani. Famiglie alle prese con affitti, bollette e pagamenti arretrati”.