PESARO – Il Miralfiore ha aperto i tre ettari “protetti” del parco, ma la cosa non è piaciuta agli ambientalisti che hanno chiamato i carabinieri forestali.
Oltre 300 i pesaresi che si sono presentati all’evento. «Siamo felici di restituire ai pesaresi questo piccolo scrigno di natura, per una mattinata di visite – ha spiegato l’assessore all’Operatività Enzo Belloni -. È una decisione che abbiamo preso per rispondere alle tante richieste che ci sono arrivate dai cittadini mentre facevamo i lavori di sistemazione nella zona dei laghetti. A guidare e regolare l’afflusso di piccoli e grandi visitatori, sono stati i volontari del Gruppo comunale di Protezione civile. Accompagneranno i partecipanti a piccoli gruppi, per non disturbare la fauna che popola l’area, facendoli percorrere il tunnel di collegamento tra i due specchi d’acqua e il sentierino che circonda il lago più grande, punto di ritrovo, tra gli altri, degli elegantissimi aironi cinerini».
Belloni ha sollevato una critica. «A fronte delle polemiche di alcuni, che ci sono state, abbiamo avuto un ritorno di gratitudine inaspettato, e da parte di tanti pesaresi che ancora non conoscevano questo luogo meraviglioso. Chi ci ha raggiunto ci ha ringraziato per l’iniziativa: è rimasto affascinato da questo tesoro, è entrato con entusiasmo e ne è uscito ancor più felice».
Com’è successo a Flavia Favulari, giovane studentessa pesarese che questa mattina ha raggiunto uno dei tre laghetti del Parco Miralfiore, per “liberare” Ulisse e Agenore, i due pesci rossi che non poteva più tenere nell’acquario di casa: «Ho pensato che la loro nuovo casa ideale poteva essere questo splendido spazio d’acqua».
L’associazione La Voce del Miralfiore ha criticato l’operazione. «Ma cosa state facendo? Questa è la domanda pronunciata dal nostro compianto Massimo Pandolfi in occasione delle scriteriate operazioni compiute in questi ultimi anni presso il Parco Miralfiore. Ed è esattamente la stessa domanda che avrebbe pronunciato anche in questa occasione a tutela del Parco e dell’Oasi Naturalistica. Un’operazione che sta mortificando non solo il Parco, ma la Natura stessa, costretta a subire pesanti menomazioni, lo sfratto degli animali dal sottobosco e la morte di tutte le carpe dell’Oasi Naturalistica. Le famiglie invitate dovevano essere accompagnate da guide naturalistiche e qualificate come Andrea Fazi».
Poi l’attacco all’amministrazione comunale. «L’assessore Enzo Belloni ha invitato le persone a regalare al Parco i propri animali. Sia la visita in periodo di nidificazione che l’inserimento di animali, oltre ad essere vietati dalla legislazione vigente, richiedono quella sensibilità e competenza che permettano di mantenere un equilibrio vitale in quel prezioso eco-sistema».
Per gli ambientalisti è «inaccettabile che il Verde e l’Ambiente non appartengano allo stesso assessorato, visto che rappresentano componenti indivisibili dello stesso tema; è inaccettabile affidare ad Aspes, dotata di risorse e competenze, la manutenzione del verde urbano ad eccezione di quello più prezioso del Parco Miralfiore, gestito maldestralmente dall’assessore Enzo Belloni».
Durante la visita delle famiglie all’Oasi, sono intervenuti per un controllo i carabinieri forestali. Non sarebbero stati elevati verbali o aperte contestazioni.