PESARO – Il parco Miralfiore al centro delle polemiche politiche. Gli ambientalisti criticano le potature che avrebbero compromesso l’ecosistema in nome della sicurezza.
L’assessore Enzo Belloni mette un punto. «Ancora un “attacco” al Parco Miralfiore, dopo che nei mesi scorsi è stata effettuata un’ampia pulizia del sottobosco, soprattutto nelle zone meno praticabili. Una decisione presa in pieno accordo con le Autorità di Pubblica Sicurezza.
Un’azione che permette ora di accorgersi facilmente che in alcuni punti ci sono siringhe per terra, pipe artigianali, carta stagnola, fazzoletti sporchi di sangue: strumenti abituali per chi fa uso di certe droghe. Così come ora è più facile, di notte e di giorno, vedere presenza e passaggi di persone dedite allo spaccio e dei loro “clienti”. Per la conferma, basta chiedere a chi risiede nelle case intorno al Parco».
Per Belloni «ci sono persone “sbagliate” che frequentano il Parco, compiendo attività illegali. Ma voglio ricordare a tutti come abbiamo agito negli ultimi quattro anni per trasformare il Miralfiore, rendendolo vivibile, aprendolo alle famiglie, “complicando” di fatto la vita a chi lo riteneva territorio di sua esclusiva competenza. Siamo intervenuti con pulizia generale e taglio periodico dell’erba, abbiamo sviluppato un’area giochi per bambini, dotandola anche di attrezzi speciali destinati ai più sfortunati, c’è un’area per ginnastica libera. Organizziamo visite guidate per adulti e bambini, così come portiamo anche i più piccoli a scoprire la meraviglia delle parti “protette”, per conoscere meglio la flora e la fauna. Abbiamo destinato il bar al Progetto Utopia, con una preziosa valenza sociale sotto gli occhi di tutti. Il Parco ospita eventi continui sui prati e nell’arena.
Recentissimo il successo straordinario delle “Lucciole di Sapone” di notte, mentre sono in programma molti altri appuntamenti.
Il Parco è cambiato: è bello e attrattivo, le persone l’hanno capito, l’apprezzano e lo frequentano, in grande numero e con grande piacere. Ma forse qualcuno preferiva che rimanesse un luogo misterioso e inaccessibile. O meglio, accessibile solo alle persone “sbagliate”. Beh, su questo non sono affatto d’accordo e continuerò sempre a contrastare questo pensiero distorto».