Pesaro

Pesaro, pista ciclorotellistica. Pozzi, Della Dora: «Cercheremo di ridurre gli abbattimenti di alberi»

Per l'amministrazione: «Toglieremo un albero ogni 1000 mq, bassa densità. Rimarrà il verde e siamo pronti alla ripiantumazione»

PESARO – La pista delle polemiche, ma il Comune tira dritto. Sono giorni caldi per il dibattito scoppiato per l’abbattimento di 126 alberi in zona Torraccia per la realizzazione della pista ciclorotellistica. Un progetto su cui le associazioni ambientaliste sono pronte ai ricorsi.

«Avanti con la pista, un impianto immerso nel verde – spiegano gli assessori alle Nuove Opere Riccardo Pozzi e allo Sport Mila Della Dora – che è stato considerato idoneo e d’eccellenza a livello nazionale ed europeo anche in fase progettuale, dove sono stati considerati tutti gli aspetti: in primis ambientale, poi quello tecnico». E spiegano: «è interesse dell’Amministrazione comunale costruire un impianto sportivo in un contesto di qualità, soprattutto ambientale e sicuro. La scelta di quel sito è stata un valore aggiunto anche per la Federciclismo e Fisr Pattinaggio Corsa, che, come il Comune, operano nell’interesse dei cittadini e dei loro iscritti, agevolandone la pratica della disciplina».

Il progetto della Pista ciclorotellistica della Torraccia nasce nel 2014, riprogettato negli anni tenendo in considerazione aspetti ambientali e tecnici. Come ricordano Pozzi e Della Dora è frutto di un grande lavoro di squadra: «Un impianto molto desiderato che permetterà a tanti atleti che praticano ciclismo e pattinaggio di velocità, professionisti e amatoriali, giovani e adulti delle tante realtà del territorio, di potersi allenare in sicurezza in un luogo ad hoc».

Da retrobottega della città a centro sportivo d’eccellenza: ancora Pozzi e Della Dora: «Importante ricordare che la Pista sorgerà in una zona molto ampia, di circa 105.000mq (circa 16 campi da calcio, dove ci sono migliaia di piante) tra via Grande Torino e via Gagarini), che urbanisticamente nasce già come area sportiva. Per intenderci il colpo d’occhio è quello di un percorso ciclabile immerso in un’area boscata. Fino a pochi mesi fa quest’area non fruibile, completamente abbandonata, ma ora, grazie all’avvio dei lavori, verrà riqualificata. L’abbattimento degli alberi sarà limitato alla realizzazione della pista, parliamo quindi di una pianta ogni 1000mq circa (una densità bassissima), il resto rimarrà verde. Vegetazione che, ricordiamo, è spontanea, selvatica, nata dall’abbandono dell’area negli ultimi dieci anni».

«Condivideremo con la consulta il progetto di ripiantumazione e in fase di esecuzione porremo attenzione nel cercare di ridurre gli abbattimenti, andando avanti rispetto ad un percorso di eccellenza e sicurezza per gli atleti». Inoltre, «dopo il picchettamento del tracciato della pista verranno valutate i possibili aggiustamenti che potrebbero consentire il mantenimento di alcune piante. Importante sottolineare che in corso d’opera verranno effettuati i necessari sopralluogo con il prof. Fabio Salbitano. Successivamente verrà redatto uno studio e una progettazione specifica per la ripiantumazione in compensazione che verrà preventivamente condiviso con la consulta».

L’amministrazione è aperta ad ogni tipo di confronto, soprattutto sul tema dell’ambiente. Così l’assessora all’Ambiante Maria Rosa Conti: «Questo è il primo progetto in fase esecutiva che richiede alla nuova Giunta di intraprendere una direzione politica forte per integrare tutti i temi sociali, economici, sanitari ed ambientali secondo la strategia FEVer. Con il sindaco abbiamo pensato di coinvolgere le circa 30 associazioni del territorio, che fanno parte della Consulta della Sostenibilità, organismo di partecipazione da Statuto comunale, che il consiglio comunale di Pesaro ha approvato a fine 2023. A gennaio 2024 al termine di un percorso ampiamente condiviso è stato altresì approvato un nuovo Regolamento del Verde, ispirato alla rigenerazione urbana e alla resilienza al cambiamento climatico in ambito urbano per affrontare la perdita di biodiversità, l’inquinamento atmosferico, il surriscaldamento globale, le inondazioni, l’innalzamento del livello del mare e via dicendo. Il percorso dell’amministrazione è di preservare il più possibile le alberature di pregio e fare un calcolo sul cambio dei servizi ecosistemici che l’Amministrazione dovrà compensare»