Pesaro

Pesaro, primi lavori al San Benedetto: cantiere da 1,3 milioni per la foresteria del Rof

Intervento sull’edificio a fianco alla vecchia lavanderia nel giardino dell’ex manicomio; Biancani, Pozzi e Pandolfi: «Primo step di lavori da 15 milioni»

Il Comune dà il via ai lavori del “San Benedettino”
Il Comune dà il via ai lavori del “San Benedettino”

PESARO – Il Comune dà il via ai lavori del “San Benedettino” l’edificio a fianco alla vecchia lavanderia all’interno del giardino dell’ex manicomio: quasi 1,3milioni di interventi che daranno a Pesaro, Città creativa della Musica UNESCO, per la prima volta, una foresteria pronta ad accogliere gli artisti e operatori del ROF e a studenti.

«Siamo orgogliosi di dare avvio a questo cantiere – sottolinea il sindaco Andrea Biancani – primo tassello della riqualificazione dell’ex manicomio che comprenderà anche i vicinissimi lavori da 15 milioni che restituiranno 38 appartamenti di edilizia residenziale pubblica e social housing e altri spazi di cui individueremo il futuro utilizzo. L’intervento che avviamo oggi ci permetterà di accogliere al meglio, operatori e artisti del Festival; quindi coloro che raggiungono Pesaro per motivi di lavoro e che, come tutti, hanno il problema di trovare alloggio nel periodo estivo». Si tratta di 18 posti letto previsti in una delle strutture presenti nel cortile che compongono il complesso dell’ex manicomio di via Belvedere. Il sindaco Biancani precisa la destinazione della struttura per i mesi restanti: «Stiamo lavorando per mettere in rete gli appartamenti presenti o che verranno ricavati in città (Palazzo Ricci, via Venturini, etc). L’obiettivo è recuperarli per aumentare l’offerta rivolta agli studenti e alle studentesse che decidono di studiare a Pesaro, in primis a quelli della prima “Università della città”, il Conservatorio Rossini, ma anche per gli altri corsi universitari di Univp e Uniurb che auspichiamo aumenteranno nel tempo».

A spiegare l’intervento, l’assessore alle Nuove Opere Riccardo Pozzi che, insieme al sindaco, all’assessore Luca Pandolfi, al dirigente Maurizio Severini e al Rup Stefano Amadio, ha consegnato le chiavi del cantiere ad Andrea Mulazzani, amministratore unico della Mulazzani Srl di Pesaro, aggiudicataria dei lavori sostenuti dal contributo di 300mila euro del ROF.

«Diamo il via al recupero e alla riqualificazione funzionale da 1.281.308€ dei 380mq dell’edificio “ad L, annesso all’ex lavanderia” dell’ex manicomio – spiega Pozzi -. Anche in questo caso si tratta di un cantiere PINQuA – Pnrr, che quindi risponderà al cronoprogramma del Piano che prevede marzo 2026 come termine dei lavori». Con l’operazione, «Creeremo una foresteria da 18 posti letto divisi tra camere singole e doppie, che avrà un’area comune collegata a tre corridoi, una cucina e una lavanderia, nellaprima palazzina che si trova sulla destra, scendendo dall’ingresso di via Belvedere».

Palazzina davanti alla quale insiste il fabbricato che ad oggi ospita gli utenti il centro diurno “Il Gabbiano” di proprietà e gestione dell’Ast e che «purtroppo non potrà convivere con il cantiere. A dicembre 2023 abbiamo siglato un atto notarile con l’Azienda in vista dei lavori. Lo stesso – precisano il sindaco Biancani e Pandolfi – indicava che i servizi del centro sarebbero potuti rimanere nell’attuale sede fino al 31 gennaio 2025. A due giorni dalla scadenza del termine non abbiamo ancora avuto aggiornamenti. Sia chiaro, l’obiettivo del Comune è garantire la continuità del servizio fondamentale per le famiglie della città svolto da “Il Gabbiano” che è un punto di riferimento per i più fragili che, come ribadiamo da mesi, vogliamo tutelare e garantire nel nostro territorio. Abbiamo ricordato anche di recente la proposta di spostare la struttura in strada In sala 85 nell’edificio comunale che abbiamo messo a disposizione anche come futura sede del “Centro per l’Autismo”. Abbiamo fatto di tutto, in questi mesi, per trovare gli spazi adeguati per accogliere i servizi che Ast e Regione stanno allontanando dalla città per i lavori all’ospedale di Muraglia. Abbiamo fatto diverse proposte, mettendo a disposizione soluzioni ed edifici, che non sono mai state accolte. Non c’è una minima capacità progettuale da parte dell’ente e questo grava sia direttamente sulle famiglie degli utenti coinvolte, sia sul Comune che, nel caso del “San Benedettino”, potrebbe dover pagare delle penali a causa del rallentamento dei lavori imposto dal mancato spostamento de “Il Gabbiano”».

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