PESARO – Immigrazione e caporalato, è operativo il progetto SAFE sulla tutela della salute nei luoghi di lavoro, sulla formazione in materia di sicurezza e sull’accoglienza.
Un progetto presentato dalla Prefettura di Pesaro e Urbino nell’ambito del Programma FAMI (Fondo Asilo Migrazione e Integrazione) e finanziato dal Ministero dell’Interno e dall’Unione Europea.
Il progetto ha la finalità di rafforzare l’attività dello Sportello Unico per l’Immigrazione e i servizi forniti dalla Prefettura nel settore dell’accoglienza nonché di attivare un sistema territoriale pubblico-privato per la condivisione di una cultura della salute e della sicurezza sul lavoro con interventi formativi e informativi a beneficio di tutte le parti interessate (associazioni di categoria, organizzazioni sindacali, organizzazioni del Terzo Settore). Lo scopo finale è la più ampia diffusione delle principali informazioni in materia a favore dei beneficiari finali: i lavoratori stranieri.
Il Progetto si configura come il naturale sviluppo delle iniziative portate avanti dalla Prefettura di Pesaro e Urbino per contrastare il fenomeno dello sfruttamento lavorativo e del “caporalato” e vedrà il coinvolgimento del Consiglio territoriale per l’Immigrazione, di vari soggetti pubblici e di tutti i soggetti privati interessati.
Il Programma degli interventi, oltre al rafforzamento dei servizi della Prefettura e dello Sportello Unico per l’Immigrazione a favore dell’utenza immigrata e delle imprese, comprenderà lo svolgimento di specifiche attività formative a beneficio degli operatori pubblici e del privato in materia di tutela della salute lavorativa e sulle modalità comunicative più efficaci per promuovere detta tutela, per la migliore fruizione dei servizi ad essi dedicati. In tal modo si intende sostenere l’integrazione e promuovere la cultura della legalità e della sicurezza lavorativa.
Il risultato atteso è un miglioramento dei servizi resi dalla Prefettura nel settore dell’accoglienza, anche per quanto concerne le attività di orientamento ai servizi, nonché una elaborata azione di comunicazione e sensibilizzazione a livello territoriale sui temi della sicurezza del lavoro con la collaborazione di tutti gli attori che hanno aderito alle “reti” di collaborazione, attivate con i precedenti Progetti FAMI, appartenenti al settore pubblico e privato e al mondo del Terzo settore sociale.