Pesaro

Pesaro, la protesta dei trattori arriva in piazza: «Non possiamo più produrre in perdita»

Clacson e bandiere, poi una delegazione ha consegnato un documento al Prefetto. «Andremo avanti, redditi a rischio»

PESARO – Agricoltori in piazza coi trattori, la protesta arriva in Prefettura.

Una delegazione, sabato mattina, è arrivata in piazza del Popolo accompagnata da bandiere e clacson. Gli agricoltori chiedono misure straordinarie per salvare le aziende. Tra queste una «moratoria, ristrutturazione e abbattimento del debito che pesa sulla categoria. Servono clausole di salvaguardia per bloccare le importazioni selvagge nelle filiere. Servono riforme fondate sulla sovranità alimentare. Le piccole e medie aziende pagano il prezzo più alto, i redditi crollano ma le performance crescono. Diciamo basta».

Una delegazione è stata ricevuta dal Prefetto Emanuela Saveria Greco a cui è stato consegnato un documento.

Gli agricoltori non ci stanno e spiegano: «Oggi si produce quasi sempre in perdita fatto salvo per qualche nicchia, non possiamo più andare avanti. Se parliamo di cereali, mais fieno i ricavi non coprono i costi. Diciamo che un ettaro di grano duro costa 1200 euro di lavorazioni, oggi il mercato di Bologna ci paga 28 euro al quintale e con un ettaro si ricavano 40 quintali. Da qui si capisce che si lavora praticamente in perdita».

Nel documento ci sono le richieste. «Mettiamo in risalto le problematiche dell’agricoltura così che il Prefetto possa comunicare al governo centrale le necessità della categoria. Abbiamo fatto tre cortei negli ultimi giorni, con una risposta importante della città. Abbiamo avuto un riscontro emozionante, ora non ci fermiamo e andremo avanti».

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