PESARO – Non accettava la fine della relazione, così avrebbe iniziato a perseguitarla finchè è scattato il divieto di avvicinamento.
Nell’ambito delle attività di contrasto del fenomeno dei maltrattamenti in famiglia, il personale della Polizia di Stato in servizio alla Squadra Mobile di Pesaro ha dato esecuzione ad un’ordinanza emessa dall’Autorità Giudiziaria nei confronti di un uomo, contenete il divieto di avvicinamento alla persona offesa, ovvero la sua ex compagna, nonché a tutti i luoghi dalla stessa frequentati, con l’esplicito divieto di comunicare con lei con qualunque mezzo.
La vicenda ha origine da un rapporto di amicizia che la donna aveva instaurato con l’uomo circa 2 anni fa, in un periodo di estrema fragilità attraversato dalla stessa in conseguenza della perdita di un proprio caro.
In tale circostanza, l’uomo si era dimostrato fin da subito molto premuroso nei confronti della vittima ma, nel momento in cui la stessa aveva deciso di non proseguire il rapporto di amicizia, ha iniziato a molestarla con assiduità, costringendola, in un primo momento, a chiedere al Questore di Pesaro e Urbino l’emissione di un provvedimento di ammonimento. Nonostante l’emissione del provvedimento, però, la vittima ha continuato a sentirsi seguita e pressata dalle condotte sempre più insistenti dell’imputato, tanto da richiedere in più occasioni l’intervento della Polizia. In particolare l’attività posta in essere dallo stalker, che monitorava ogni suo spostamento, ha minato il senso di sicurezza della donna, rendendola fragile.
La denuncia della vittima ed i successivi approfondimenti investigativi svolti in stretta sinergia dalla Squadra Mobile e dalla Sezione di Polizia Giudiziaria – Aliquota della Polizia di Stato della Procura della Repubblica, hanno consentito di fornire un dettagliato quadro della situazione all’Autorità Giudiziaria, che ha emesso l’ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento.
Appare opportuno evidenziare che l’inosservanza della misura cautelare imposta allo stalker dall’Autorità Giudiziaria. può comportare l’immediata applicazione di misure coercitive più gravi, fino alla custodia in carcere.