PESARO – Procedura di selezione per il nuovo Segretario Generale del Comune, l’opposizione attacca.
L’avviso è stato pubblicato oggi, 22 ottobre 2024, sull’Albo nazionale dei Segretari Provinciali e Comunali e lo rimarrà fino al 1 novembre 2024. «Un ruolo obbligatorio nell’ente locale, che contribuisce a garantire ai cittadini la regolarità degli atti della macchina amministrativa, da sempre tra le mie priorità di governo – ha commentato il sindaco di Pesaro Andrea Biancani -. Svolgerà funzioni di assistenza giuridico-amministrativa nei confronti degli organi dell’ente in ordine alla conformità dell’azione amministrativa alle leggi, allo statuto ed ai regolamenti. Il mio ringraziamento va alla dottoressa Paola Nonni per il lavoro fatto in questi mesi, sicuramente non semplici, svolgendo con la professionalità, l’impegno e la serietà che la contraddistingue, l’incarico, in aggiunta al suo ruolo di Dirigente del Servizio Relazioni di Governance e Politiche del Personale», ha concluso Biancani.
Dario Andreolli, consigliere Lega, avanza critiche. «La decisione tardiva di avviare la procedura per la selezione del nuovo Segretario Generale del Comune di Pesaro è il segno evidente di una gestione confusa e disorganizzata da parte del sindaco Biancani. Un ritardo inspiegabile di quattro mesi per individuare una figura chiave per la corretta gestione amministrativa, fondamentale non solo per garantire la legittimità delle procedure, ma anche per ristabilire un minimo di ordine in un’amministrazione messa a dura prova dagli ultimi eventi. Tuttavia, ciò che preoccupa maggiormente è la totale mancanza di una visione chiara per la riorganizzazione complessiva della macchina comunale, a cominciare dal settore finanziario, in assenza da mesi di un dirigente».
Per Andreolli «È impensabile che il Segretario Generale possa assumere anche il ruolo di responsabile finanziario come negli anni passati. Una scelta del genere rappresenterebbe una forzatura amministrativa che non apporterebbe alcun beneficio al Comune, anzi, rischierebbe di compromettere ulteriormente l’efficienza gestionale come abbiamo già sperimentato in questi ultimi anni».
«Dopo dieci anni di assenza di una vera politica del personale – continua Andreolli – che ha gravemente penalizzato l’efficienza amministrativa dell’ente, è urgente avviare una riorganizzazione profonda dell’ente con scelte precise e discontinue non calate dall’alto, ma partecipate e basate sull’ascolto delle criticità di chi le vive quotidianamente. Il personale comunale non è un costo, ma una risorsa preziosa se valorizzata adeguatamente. È necessario creare una governance stabile, coordinata ed autorevole, capace di favorire la collaborazione tra i diversi settori e non accentrare le decisioni in modo dannoso. Dobbiamo premiare il merito e incentivare percorsi di crescita interna, anche promuovendo progressioni verticali che garantiscano la stabilità degli uffici e il raggiungimento degli obiettivi».