PESARO – Sfrattato, rientra abusivamente in casa tre volte. Poi era scattato l’arresto. Ora arriva la sentenza per un nigeriano di 41 anni gravato di diversi precedenti penali per droga, infrazioni legate all’immigrazione, ricettazione e per spaccio di sostanze stupefacenti. Un appartamento in via Buozzi in cui si intrecciano diversi fili perché l’imputato avrebbe ospitato qui anche quello che viene ritenuto uno dei leader dello spaccio del Miralfiore, arrestato nell’operazione della Questura lo scorso novembre assieme ad altri 18 connazionali.
L’uomo non pagava l’affitto da mesi, così il 30 settembre 2021, il tribunale aveva proceduto con lo sfratto dall’appartamento in via Buozzi. Peccato che il giorno dopo il nigeriano è tornato nell’appartamento ed è dovuta intervenire la questura per farlo uscire. È scattata così la denuncia per violazione di domicilio. Episodio simile qualche giorno dopo finchè si arriva al terzo caso in pochi giorni. Il proprietario ha pensato bene di cambiare porta e serratura per evitare nuove seccature. Ma lui, nella mattinata, ha iniziato a colpire il portone di ingresso con forza. Il rumore ha rimbombato per tutta la tromba delle scale e i vicini hanno dato l’allarme. I carabinieri sono intervenuti per far allontanare l’uomo. Lui non si è arreso e nel pomeriggio ha sfondato la porta, togliendola dai cardini ed è entrato in casa riportando tutti i suoi bagagli e oggetti.
Era scattato l’arresto per violazione di domicilio aggravata dalla recidiva e dalla violenza sulle cose. Per lui anche la denuncia di danneggiamento. Finito in carcere per fatti di droga, ieri è stato giudicato con rito abbreviato davanti al Gup. Il pm ha chiesto 2 anni e 4 mesi, il giudice lo ha condannato a 1 anno di reclusione. Era difeso dall’avvocato Leonardo Chiocchi.