PESARO – C’è il “sì” del Consiglio (con 18 voti favorevoli e 6 contrari) per il “Regolamento per la tutela e il decoro delle attività economiche di Baia Flaminia”. Igiene, accessibilità, saracinesche, limitazioni al transito dei veicoli sono alcuni dei punti.
Tra le regole recepite la perimetrazione del territorio interessato dalle norme; la ridefinizione delle indicazioni per le limitazioni del consumo di alcool; rafforzare le azioni per l’eliminazione delle barriere architettoniche; l’eliminazione di gli orari specifici per l’eventuale ordinanza di regolamentazione del traffico; la precisazione di quali fossero gli elementi di arredo assoggettabili alle prescrizioni su colori e materiali. «Le attività della zona – ha aggiunto Frenquellucci – hanno tempo fino alla primavera 2024, quella dell’anno di Pesaro Capitale italiana della cultura, per dare il proprio contributo e rendere Baia Flaminia più vivibile, armoniosa, attrattiva e bella». Il testo votato dal Consiglio riprende quello del Regolamento per il centro storico, «Un ottimo esempio di lavoro congiunto che, piano piano, sta trasformando il Quartiere e da cui ci siamo mossi per realizzare un Regolamento volto a rendere più armonioso l’aspetto di un’area prestigiosa della città, che ben interpreta “La natura della Cultura” di Pesaro2024».
Per Lugli si tratta di un «Documento che stabilisce principi e criteri per garantire fruibilità, accessibilità e sicurezza degli spazi di Baia Flaminia promuovendo uno sviluppo sostenibile turistico e commerciale della zona così come la tutela dell’ambiente. Contribuisce a creare un’immagine attrattiva della città e stimola la cura del territorio da parte di residenti e turisti».
Redaelli ha espresso critiche: «Le tematiche serie non sono affrontate dal Regolamento» definito dal consigliere «un insieme di regoline» e un «marchingegno che aggiunge carta e burocrazia inutile». Le indicazioni date «sono banalità». E ancora: «Il decoro non si affronta cambiando il colore dei dehor». Il consigliere ha poi sottolineato, «la grave disattenzione dell’Amministrazione, in particolare negli ultimi 2 anni, alla Baia: se si fosse intervenuti subito, se si fosse guidate le attività economiche, ora non avremmo così tante situazioni da sanare». Redaelli ha poi esposto l’emendamento da lui proposto che «chiede di esplicitare che sedie e tavolini siano esclusi dalle indicazioni dei colori “a norma” di Regolamento».
Giulia Marchionni ha rilevato: «I Regolamenti sul decoro sono diventati ormai una fissazione dell’Amministrazione; almeno li si scriva bene» perché «o diamo regole chiare per tutti, anche ai non addetti ai lavori, altrimenti è il far west». Il vero tema, per la consigliera «Sono i controlli; l’Amministrazione ha intenzione di farli?».
Per Andreolli: «Gli obiettivi posti dall’assessora sono condivisibili ma l’approccio adottato per raggiungerli non può avere questo punto di partenza. Non è con i regolamenti – ma con gli investimenti pubblici di riqualificazione – che si migliora il decoro». Su tema accessibilità e non solo, «mi auguro si parli non “a zone”, ma guardando all’intera città; serve la stessa attenzione a tutto il territorio».
Emanuele Gambini ha evidenziato: «Invece di un Regolamento dedicato alla tutela e decoro di un singolo quartiere mi sarei aspettato che l’Amministrazione modificasse quelli già esistenti e validi per l’intero Comune, come il Regolamento della polizia urbana che conta 26 articoli inutili perché pensato per mettere a norma situazioni degli anni in cui fu redatto, il 1937». Gambini ha chiesto, «Viste le incompatibilità tra i due chiedo se il Regolamento di Baia Flaminia toglierà articoli a quello della Polizia urbana».
È stato poi il momento dell’intervento del sindaco Matteo Ricci: «Se dite che Baia Flaminia è un luogo in cui l’Amministrazione non ha fatto nulla, vuol dire che non vivete in questa città. Non fate mai proposte, solo arringhe – ha detto rivolgendosi all’opposizione il primo cittadino, che ha proseguito: «Baia Flaminia in questi anni è migliorata grazie a interventi pubblici e privati». Il sindaco ne ha ricordati alcuni, a partire dal prolungamento della ciclabile «che porta ad uno dei posti più belli e frequentati della città». La Baia «è uno dei luoghi più complicati dal punto di vista della gestione, anche della mobilità, perché è un vicolo cieco. Non senza polemiche, abbiamo realizzato un parcheggio prima dell’ingresso alla Baia Flaminia, uno spazio di sosta utile alle attività economiche e che evita che tante macchine transitino fino alla spiaggia». Ancora la «Riqualificazione della biblioteca di quartiere. Abbiamo rimesso ordine togliendo gli ambulanti e inserendo chioschi fissi con bando, che danno servizi». Continua: «È stato tolto il luna park, trasformato l’area in spazio per eventi, concerti e manifestazioni. Mancano ancora diverse cose, ma dire che la Baia è lasciata a sé stessa significa non rendersi conto della trasformazione fatta in questi anni». Infine: «Il Regolamento è importante perché Baia Flaminia è un polo aggregativo del food, in gran parte privato, diventato di grande attrazione. Negli anni le attività sono aumentate e con loro anche le esigenze. Il Regolamento nasce perché serviva mettere d’accordo gestori, condomini e Amministrazione: un lavoro complicato, che ci consente di fare dei passi avanti».
Sperindei ha auspicato: «Alcune norme vanno applicate a tutta la città». Mentre Vanzolini ha detto: «Sono stata presente a due commissioni in cui si è parlato delle proposte del Regolamento in un clima di dialogo. Tutto ciò per poi arrivare a un voltafaccia che non ha nulla a che fare con il valore di questo Regolamento».
Mattioli ha chiuso: «Non accettiamo si dica che non sono stati fatti investimenti. In Baia c’è il più bel tratto di Bicipolitana della città. Una pista cha anche spinto la mobilità sostenibile, valorizzando negozi e ristoranti. Sottolineo quanto fatto durante il covid: è stata data la possibilità alle attività di avere suolo pubblico gratuito». Mattoli ha citato «il nuovo parcheggio e il lavoro per la pedonalizzazione».