PESARO – Amianto, più strumenti per rimuoverlo. Via libera per una ”Mappatura siti contenenti amianto”.
È stata approvata dal Consiglio comunale la mozione di indirizzo del consigliere Malandrino – modificata con due emendamenti – per la “Rimozione amianto nel Comune di Pesaro”. «La mozione è stata presentata dall’intero gruppo Fratelli d’Italia perché tematica portata avanti negli anni dal partito». Malandrino ha sottolineato che la discussione del suo documento, «è stata rimandata per poter essere prima affrontata nella Commissione Ambiente. Questo è un problema molto sentito, per cui è stato anche presentato un ordine del giorno per una mappatura, richiesta anche nell’impianto di questo documento». Malandrino ha poi presentato i dati sulle morti per amianto, «alcuni dei quali del Ministero della Salute, per dare contezza della problematica all’assise». «L’amianto non è un problema di destra o di sinistra – ha aggiunto in Commissione mi è stato detto che il Comune ha problemi a sostenere dei costi, perché per la prima volta emergono dei problemi di Bilancio, non solo dovuti al Governo» ma «Se consideriamo che la bonifica di amianto va dai 12 ai 25 euro a metro quadro e che su un capannone di 500mq costerebbe circa 9.570 euro, mi chiedo, quanto valutiamo il costo di una vita?».
Sulla mozione di Malandrino, è stato presentato un primo emendamento (approvato da 26 sì) a firma dei consiglieri di Forza Italia, in cui si chiede di aggiungere al dispositivo, nel primo punto, dopo la parola “inadempienti”: “Quantificandone i costi e ponendoli a carico della ditta proprietaria” come richiesto dei consiglieri Dallasta, Bartolomei e Marinucci.
Il gruppo consiliare di “Fratelli d’Italia”, dopo una lunga e a tratti, estenuante, battaglia politica, ha «finalmente indotto il Comune di Pesaro a rivolgere la sua attenzione al grave problema dell’amianto deteriorato, il quale è fonte letale di malattie tumorali per coloro che intercettano la sua volatilità. Una battaglia politica che ha coniugato la scientificità delle Linee Guida dettate nel 2024 dall’Istituto Superiore della Sanità, con la diagnosi delle tante situazioni potenzialmente nefaste, che insistono nella nostra città. L’opposizione ha inteso condurre a termine un percorso di sollecitazione e risveglio amministrativo nei confronti di un ente il cui Sindaco ha l’obbligo “storico”, di intervenire con celerità e fermezza in una realtà che non ammette tentennamenti».
Daniele Malandrino (relatore della mozione), Serena Boresta, Michele Redaelli, Canciani Natalia Cristina e Giovanni Corsini fano sapere: «Il Comune di Pesaro ha deciso di testare la materia mediante interventi selezionati di rimozione che possano fornire un riscontro positivo relativo al comportamento dei proprietari. Il tempo è scaduto e la salute dei cittadini non ammette dilazioni ingiustificate. Altre città hanno fornito da tempo i dati e le soluzioni grazie anche ai fondi stanziati a suo tempo dalla nostra Regione. Siamo fermamente decisi a trasformare un approccio in un sistema virtuoso».