PESARO – Per quello che riguarda il sistema dei trasporti e della logistica non è più possibile andare avanti così: l’accorata richiesta di aiuto arriva dal segretario generale FILT CGIL Pesaro-Urbino Luca Polenta che fa il punto sull’attuale stato di un comparto ridotto oramai allo stremo.
«Il sistema dei trasporti e della logistica, al pari di quello della sanità, ha retto, nelle fasi più critiche della pandemia, soprattutto grazie al fondamentale contributo delle lavoratrici e dei lavoratori del settore che responsabilmente hanno sempre svolto il loro lavoro, anche mettendo a rischio la propria incolumità. Il caro vita, le bollette di luce gas, oltre al prezzo alle stelle dei carburanti stanno mettendo però in grande difficoltà tanti cittadini e tanti lavoratori. Gli autoferrotranvieri della Regione Marche che hanno lavorato duramente in questi anni di pandemia per garantire il diritto alla mobilità dei cittadini oggi sono alle prese non solo con il caro bollette ma anche con un contratto nazionale di lavoro scaduto da oltre 3 anni, e di conseguenza una perdita di potere d’acquisto; va ricordato che in alcuni casi ci sono indennità ferme al 1976, non è più possibile andare avanti così».
Se da una parte si tratta di un problema che ha un respiro nazionale, va detto, ad onore di cronaca, che le Marche sono quasi il fanalino di coda per quello che concerne i fondi: «Purtroppo la Regione Marche è la penultima nella ripartizione del fondo nazionale trasporti ed ha il corrispettivo chilometrico più basso d’Italia; con queste risorse non si va distante, serve un intervento importante ed urgente che migliori la situazione delle risorse per Trasporto Pubblico Locale. Serve un piano di rilancio del trasporto pubblico più capillare e di qualità ed una politica che incentivi l’uso del mezzo pubblico a discapito del mezzo privato, più corsie preferenziali per un servizio più efficace, altrimenti è inutile parlare di Green Mobility se un mezzo pubblico rimane incolonnato dietro le vetture private per diverso tempo».
Polenta chiede un intervento repentino e risolutore all’amministrazione regionale che possa risolvere o alleviare le criticità più pesanti: «Chiediamo alla Regione Marche di intervenire rapidamente su tutti questi temi altrimenti andremo incontro a grosse difficoltà occupazionali; già oggi la mancanza di autisti, più volte denunciata dalle stesse Associazioni datoriali, trova le sue cause nelle basse condizioni salariali e le tante responsabilità, oltre i costi delle patenti e delle abilitazioni che si aggirano attorno ai 4.000 euro».
Se i trasporti arrancano, non va di certo meglio al comparto logistico: «Nel settore merci logistica ci sono dei lavoratori che rischiano di rimanere a casa per via del caro carburante, in alcuni casi i dipendenti vengono messi in cassa integrazione, altre ditte stanno pensando di licenziare. Un settore quello della logistica che grazie al grande lavoro fatto dai camionisti, dai magazzinieri, dagli spedizionieri e da tutto l’indotto, ha garantito a tutti i cittadini l’approvvigionamento delle merci, dei medicinali, dei generi alimentari durante tutto questo periodo bruttissimo di pandemia – e conclude – Noi non ci stiamo: è ora di intervenire con sostegni importanti alle famiglie e ai lavoratori».