PESARO – Aggrappati alla barca che affondava, salvate due persone in ipotermia.
Nella mattinata del 25 ottobre la Sala Operativa della Capitaneria di Porto di Pesaro ha ricevuto una chiamata di soccorso al numero blu d’emergenza 1530: il segnalante, nel chiedere aiuto, è riuscito appena a riferire che la sua barca stava affondando nei pressi degli impianti di mitilicoltura antistanti il litorale di Pesaro e che era presente un’altra persona insieme a lui.
La chiamata, interrottasi subito dopo senza dare la possibilità di un successivo ricontatto ha subito messo in moto l’intero dispositivo di soccorso della Guardia Costiera di Pesaro ed immediatamente sono uscite in mare due Motovedette – la CP872 e la CP2086 – oltreché il battello veloce per ricercare e trarre in salvo i due malcapitati. Una pattuglia da terra è stata inviata in posizione sopraelevata – sul San Bartolo – per aumentare la possibilità di ricerca ed individuazione dei segnalanti.
L’informazione generica non ha scoraggiato i militari della Capitaneria di Porto che hanno battuto palmo a palmo lo specchio acqueo a nord del Porto di Pesaro sino a giungere ai confini delle acque compartimentali. L’impegno profuso non è rimasto senza premio visto che a distanza di poco tempo l’equipaggio della Motovedetta CP872 ha avvistato dapprima l’unità in semi-affondamento e poco dopo seguendo la la corrente ha individuato i due naufraghi – ormai allo stremo delle forze – aggrappati a due salvagenti.
Recuperati i due diportisti, l’unità ha fatto velocemente rientro in banchina dove ad attenderli vi erano i sanitari del 118 precedentemente allertati per garantire le necessarie cure poiché entrambi interessati da ipotermia.
La catena dei soccorsi attivata dalla Sala Operativa della Guardia Costiera di Pesaro ha evitato che la disavventura si trasformasse in tragedia: una lunga permanenza in acqua in questo periodo dell’anno avrebbe, infatti, messo in serio pericolo di vita i due naufraghi.