PESARO – Pesaro 2024 vince la sfida della “destagionalizzazione”, fa crescere il Pil “del turismo culturale” che arriva a quota 15% e rilancia la città e i comuni dei 50×50 verso il 2033. Gli Stati generali del Turismo 2025 di Pesaro, ospitati dai Workspaces Della Chiara, incoronano la Capitale italiana della cultura come traino per la regione. Una mattinata di analisi, dibattiti, e racconti di progettualità dedicate al comparto, per tracciare un primo bilancio dello storico anno che ci ha visti protagonisti.
E per guardare alla strada futura guardando al 2033, anno in cui la provincia di Pesaro Urbino si candiderà per la capitale europea della cultura.
Ad aprire la mattinata, è stato il saluto del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli: «Pesaro 2024 è un’occasione di crescita per la città, per la provincia e per la regione. È stata una stagione tutto sommato positiva, nonostante le condizioni meteo a volte avverse, con le presenze, di italiani e stranieri, in crescita. Un dato che dimostra l’attrattività del nostro territorio, non solo durante la bella stagione, ma tutto l’anno, grazie ai paesaggi straordinari, alle bellezze artistiche, ai prodotti enogastronomici. La nostra regione è uno scrigno di tesori e unicità che dobbiamo continuare a rilanciare e valorizzare».
L’assessore alla Cultura Daniele Vimini ha detto: «L’obiettivo che ci siamo dati era quello di portare il PIL legato al turismo culturale del territorio, dall’8% al 15%. Ebbene, dopo 10 anni complessi (che hanno avuto piccole e grandi crisi e subito la pandemia), possiamo dire di avere raggiunto questo risultato». Il vicesindaco ha spiegato che, «secondo le penultime rilevazioni sull’indagine di ricaduta nel territorio del lavoro culturale e turistico e del suo impiego, Pesaro, insieme alla provincia, si attesta tra i primi 10 posti a livello nazionale e come unico territorio tra le aree non metropolitane. Anche questo è un elemento di forte fiducia e consapevolezza della necessità di avere una dimensione ampia nel sistema di promozione». Vimini ha spiegato che per tracciare l’analisi è stato «Considerato il dato medio di spesa giornaliera come contributo della tassa di soggiorno, pari a 1.75 euro. Le cifre parlano di un + 32% (rispetto stesso periodo 2023) e di 77.247 presenze stimate nel primo trimestre, periodo che notoriamente sappiamo essere il più complicato. Sono cifre che dobbiamo considerare “in rialzo” considerati gli aggiornamenti dei dati che arriveranno». Nel secondo trimestre, «registriamo un +30% per un valore assoluto di 218.051 presenze al 30 giugno. Torna poi, il +5% del terzo trimestre già citato, pari a 369.942 presenze. Anche questi sono numeri al ribasso: non tutte le strutture hanno comunicato i loro dati».
Tra i risultati, quelli della Rete museale, in crescita: Pesaro Musei hanno accolto quasi 90.000 visitatori, registrando un incremento del +70% sul 2023. Le visite ai Musei Civici sono aumentate del +120,9%, al Palazzo Ducale del +206,7%, al Centro Arti Visive Pescheria del +183,3%, con una crescita media del +111,8% (64.600). Le altre presenze nei musei cittadini ammontano a oltre 20.300, e i nuovi tour di visita dedicati a Rossini e alla Capitale, così come le visite alla Rocca, hanno attratto 4.700 partecipanti. A tutto ciò si aggiungono le 15.000 Card Pesaro 2024 emesse.
Presente al talk anche Matteo Ricci, europarlamentare, vice presidente della Commissione per i Trasporti e il Turismo presente che ha presentato “Le prossime sfide in chiave europea”: «La nostra regione ha bisogno di avere una narrazione, elemento che tiene insieme realtà e speranze, patrimonio e sentimenti delle persone che vivono il territorio. Non basta uno spot, ma un progetto che dura negli anni e che fa leva su elementi di marketing territoriali naturali. Ora il 2033, fondamentale darci questo obiettivo per far sì che Pesaro rimanga per decenni una delle mete principali d’Italia che ha scommesso sulla cultura e bellezza, facendole diventare elementi di unicità e marketing territoriale».