Pesaro

Pesaro, statua di Pavarotti davanti al teatro Rossini. Lanzi: «Solo per un effetto mediatico»

Per il candidato sindaco del centrodestra «nessun progetto sulla cultura, solo inaugurazioni per i selfie»

PESARO – Statua di Pavarotti in piazzale Lazzarini, non manda la critica politica. Marzo Lanzi, candidato sindaco del centrodestra sottolinea: «La statua davanti al teatro Rossini è una scelta nel merito e del luogo che ha lasciato più di una perplessità. Giusto rendere un omaggio a un grande tenore come Pavarotti che ha un legame con la città e ritengo che la collocazione ideale della statua sarebbe stata a Baia Flaminia nel Lido Pavarotti, davanti al mare e sotto la villa dove era solito stare a Pesaro. Ma non è questo il punto centrale. Sulle scelte culturali occorre voltare pagina ed aprire una stagione di progetti costruiti per creare una identità e non solo l’effetto mediatico.

Condivido totalmente, in questo senso, le perplessità espresse da Lorenzo Bavaj sulla collocazione della statua dell’illustre tenore modenese Pavarotti, il tenore meno rossiniano che ci sia mai stato, proprio davanti al Teatro intitolato a Gioacchino Rossini. Una scelta chiaramente finalizzata alla mediaticità e ai selfie, ma che poco centra con la creazione di una identità musicale a 360° della città che vanta proprio il titolo di Città Creativa Unesco
della Musica».

Per Lanzi «Le considerazione poste da Bavaj, però, pongono al centro del dibattito una tematica ben più profonda. Perché artisti illustri come la pesarese Tebaldi e Mario Del Monaco, pesarese adottivo talmente legato che si è fatto seppellire nel cimitero centrale, sono stati completamente ignorati in questi anni? Perché in questi anni si è sempre cercato di costruire progetti parziali con finalità mediatiche, piuttosto che progetti di ampio respiro che partissero proprio dalla valorizzazione dell’identità, della storia e della cultura della città. Non sta a me certamente ricordare l’importanza della pesarese Renata Tebaldi, una delle cantanti liriche più amate di tutti i tempi, talmente famosa da avere persino una propria stella nella celebre Hollywood Walk of Fame. Lo stesso va detto per Mario del Monaco che rappresenta una personalità straordinaria del panorama musicale italiano ed internazionale.
Ritengo necessario e non più rinviabile un nuovo metodo nelle scelte culturali, una vera svolta in tal senso, che parta dalla condivisione delle scelte e dal confronto. Lo ritengo l’unico modo per trasformare Pesaro città della musica in una strategia di crescita e sviluppo che parta proprio dalla valorizzazione dell’identità musicale che ha il volto di tante donne ed uomini che, al momento, sono stati messi in disparte in nome di un mediaticità che chi ha amministrato in questi anni ha sempre privilegiato alla sostanza».