PESARO – Si torna in classe in presenza al 50%. Non sono mancati alcuni disagi. C’è chi è arrivato in ritardo a causa dei trasporti non ancora oliati come un orologio svizzero e chi ha lamentato delle cadute di connessione per garantire la lezione agli studenti a casa.
Dei 16.700 studenti delle scuole superiori pesaresi la metà è tornata in presenza al 50%. Nel capoluogo di provincia erano 8.400 gli studenti interessati, di cui 5.000 frequentano gli istituti del Campus.
«C’è stata qualche piccola criticità – ha riferito alla Dire la dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, Marcella Tinazzi – Un po’ perché era una giornata di pioggia e quindi i ragazzi arrivati all’ingresso della propria scuola hanno atteso l’ora di entrare in classe sotto i portici creando qualche momento di assembramento che subito è stato eliminato. Altre problematiche non ci sono state segnalate. Solo piccoli aggiustamenti da fare con il gestore dei trasporti».
In tutti gli istituti sono state predisposte corsie apposite di entrata e di uscita e ingressi previo passaggio al termoscanner. Al Campus non sono stati rilevati casi di ragazzi o ragazze con la febbre. L’organizzazione? Le decisioni spettano alle singole autonomie scolastiche. «Al liceo Scientifico hanno accolto la raccomandazione del governatore Acquaroli chiamando il 50% degli studenti di ogni singola classe mentre in altre scuole non è stato possibile e, pur convocando la metà degli studenti totali, sono state chiamate classi intere. Ma avendo libere altre aule sono stati fatti dei gruppi di lavoro separati».
Il direttore dell’Ufficio scolastico regionale delle Marche Marco Ugo Filisetti si è recato al Campus scolastico di Pesaro.
«Situazioni particolarmente gravi non sono state segnalate – ha detto alla Dire – È stata una scelta anche simbolica quella di venire a Pesaro. Ho voluto verificare se tutte le misure adottate insieme alle altre Autorità stanno funzionando o se c’è bisogno di qualche aggiustamento. Abbiamo fornito al sistema dei trasporti e a tutti gli enti locali il dato relativo a quanti studenti arrivano, quando arrivano, da dove arrivano – continua Filisetti -. Grazie a questi dati puntuali si possono organizzare iniziative per evitare assembramenti e conseguentemente contagi». L’auspicio del numero uno dell’Usr marchigiano, andamento dell’epidemia permettendo, è che la percentuale di didattica in presenza possa essere incrementata in futuro. «L’obiettivo è ovviamente di incrementare la percentuale di didattica in presenza- continua Filisetti-. Sappiamo però che l’andamento è determinato dalla curva epidemiologica. Attualmente dai dati in nostra conoscenza non risulta un’impennata della curva e quindi la speranza è che la Regione possa arrivare a consentire un afflusso di un maggiore numero di studenti. Siamo fiduciosi».