PESARO – Tre giorni di screening alle scuole: sono stati controllati 1560 alunni, di questi 26 sono risultati positivi (numeri, che dovranno essere confermati ora dal tampone molecolare).
L’adesione è stata del 60% circa, visto che gli alunni frequentanti le prime medie di Pesaro sono 840 oltre ai 1700 studenti delle seconde e terze classi.
«Una buona affluenza – commenta il sindaco Matteo Ricci – la prossima settimana ci sposteremo negli istituti superiori. La dimostrazione che i tamponi sono fondamentali per avere una scuola sicura. Se questi ragazzini non fossero stati controllati avrebbero, inconsapevolmente, contagiato decine di amici e familiari».
Terzo screening organizzato dal Comune per la sicurezza dei ragazzi. “Scuole sicure” è un’operazione ormai consolidata, organizzata dal Comune di Pesaro con Ail Pesaro, Croce Rossa, Protezione Civile, Gulliver, Aspes, operatori sanitari e dirigenti scolastici. «Un esempio nazionale, da replicare presto in tutta la regione e in tutta Italia, perché tutti gli studenti hanno il diritto di andare a scuola in sicurezza e finire l’anno in maniera ordinata e il più possibile in presenza». Come sappiamo i più giovani sono esclusi dalla campagna vaccinale fino ai 16 anni «mentre dai 17 in poi, lo faranno probabilmente in estate».
Il consigliere regionale Andrea Biancani (Pd) chiede di «Garantire le lezioni in presenza fino al termine dell’anno scolastico. Una nuova chiusura della scuola sarebbe inaccettabile, soprattutto se nel frattempo non vengono attivati tutti gli strumenti per difenderla, in primis il monitoraggio dei contagi. I dati emersi dagli screening organizzati per le riaperture dal comune di Pesaro e da altri comuni delle Marche confermano che i controlli nelle scuole contribuiscono a garantire la sicurezza dei ragazzi, del personale e delle famiglie, ma la Regione continua a negare un ruolo di coordinamento e di indirizzo, lasciando la responsabilità e l’onere organizzativo ai sindaci, creando disparità tra gli studenti e gli istituti scolastici. E’ una scelta incomprensibile.
La Regione non può continuare a restare in silenzio, immobile su questo tema, serve un indirizzo chiaro, con una prospettiva anche per i prossimi mesi. Se la Regione non vuole coordinare gli screening, fornisca almeno ai Comuni e alle scuole i tamponi che ha a disposizione».