PESARO – Bollette Tari, l’aumento è servito. Così come la polemica dei consiglieri di Centrodestra.
«L’unico record regionale che Pesaro può vantare è la Tari più salata delle Marche. L’aumento previsto per il 2023 lo paghi Marche Multiservizi con gli utili record e non i cittadini o il Comune di Pesaro. Utilizzare i dividendi comunali per pagare il bonus Tari alle famiglie è un controsenso che favorisce solo il socio privato. Piuttosto bisogna fare investimenti ed abbassare le tariffe per tutti».
A lanciare la provocazione sono i consiglieri comunali di Centrodestra dei gruppi consiliari di Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Prima c’è Pesaro e Gruppo Misto commentando il recente rapporto dell’Ufficio studi della Uil, dove si analizzano le Variazioni della Tari nei comuni capoluogo di provincia. Pesaro risulta essere la più cara (330 euro), davanti ad Ancona (300 euro), Fermo (300 euro), Macerata (182 euro) e Ascoli Piceno (180 euro), dove si paga meno. Nello stesso studio risulta che a Pesaro negli ultimi 5 anni (2018-2022) c’è stato un aumento delle tariffe del 12,9%.
«Comprendiamo l’esigenza di ristorare le famiglie a minor reddito che sentono il peso di questi aumenti, ma continuando in questo modo si alimenta una spirale in cui il privato continua a guadagnare e i pesaresi pagano. Così facendo si è arrivati al paradosso. La tariffa dei rifiuti più salata della Marche concorre a formare utili record per Marche Multiservizi pari a 15,3 M/€ che producono più di 2 milioni di euro di dividendi a disposizione del Comune, ma il Comune è costretto a restituirne una parte sotto forma di bonus a pioggia e di esenzioni Tari per calmierare la tariffa troppo alta.
L’aumento in bolletta previsto per il 2023 di 3,7% per le utenze domestiche e di 6,2% per le utenze non domestiche, porteranno ad un aumento in alcuni casi che arriverà anche a 40 € e oltre su una tariffa già molto alta in partenza considerato che visti gli aumenti del 12,9% negli ultimi 5 anni, di tanto superiore della media nazionale del 7,7%. Un aumento sbagliato nel merito ed inopportuno nei tempi, che seppur stabilito da ARERA, si inserisce in uno scenario in cui il Comune di Pesaro paga anni di mancanza di strategia, di ridotti investimenti e di scelte che avrebbero ammortizzato e ridotto l’impatto della Tariffa come dimostrano le cifre che si pagano in comuni omogenei a Pesaro»
«Invece di pensare ad aumentare i compensi di oltre il 60% del CDA di Marche Multiservizi, gli amministratori della Società nominati dal Comune di Pesaro mettano in piedi strategie per abbassare le tariffe aumentando la raccolta differenziata, visto che in altri comuni questa cosa è già realtà».