Pesaro

Pesaro, torna con un nuovo passaporto e viene preso con la droga: arrestato

Si tratta di un giovane albanese finito nella rete dei controlli della squadra mobile. Doveva scontare 4 anni e 7 mesi

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PESARO – Torna dopo l’espulsione e viene arrestato con la droga.

La Squadra Mobile della Questura di Pesaro Urbino, nel corso di un servizio volto al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, ha controllato un giovane albanese. Le operazioni di perquisizione svolte successivamente ed estese anche alla dimora, hanno permesso di rinvenire due dosi di cocaina del peso di qualche grammo, il materiale per il taglio e il confezionamento delle dosi, nonché la somma di circa 900 euro ritenuta provento dell’illecita attività condotta.

I successivi accertamenti investigativi compiuti sul 30enne hanno però permesso di scoprire un particolare  importante: lo straniero era già stato identificato in altre circostanze dove risultava avere dichiarato un cognome diverso.

Questo dettaglio non è sfuggito agli investigatori che, grazie ad appronditi accertamenti, hanno scoperto che l’uomo, in passato regolarmente soggiornante in questa provincia, a seguito di una carriera delinquenziale composta da reati inerenti gli stupefacenti e da lesioni personali, diventando soggetto di spicco e conosciuto nell’ambiente criminale, era stato rifiutato il permesso di soggiorno. Alla fine del 2019, a seguito del compimento di altri reati era stato espulso e rimpatriato nel suo Paese di origine.

Lo stesso, avendo probabilmente cambiato nel suo Paese, come di frequente accade, il proprio cognome riusciva però ad ottenere un nuovo passaporto e a fare irregolare rientro in Italia senza chiedere la prevista autorizzazione al Ministro dell’Interno violando le norme della legge sull’immigrazione che prevedono l’arresto obbligatorio anche fuori della flagranza di reato.

Grazie ai minuziosi accertamenti compiuti è emerso anche che il giovane era ricercato anche per un provvedimento di cumulo di pene, relative ad una parte di quei reati commessi durante la sua regolare permanenza in Italia, per le quali risultavano da scontare ancora 4 anni e 7 mesi di reclusione.

Pertanto, lo straniero è stato accompagnato presso la Casa Circondariale per l’esecuzione dell’ordine di carcerazione.