Pesaro

Elezioni Pesaro Urbino: ecco le richieste di Confindustria ai futuri 7 nuovi sindaci

La confederazione ha fatto presente criticità e indicazioni utili a migliorare l'operatività delle imprese: infrastrutture, miglioramento delle zone produttive, digitalizzazione e rapidità nelle autorizzazioni

Mauro Papalini, presidente Confindustria territoriale Marche Nord

PESARO URBINO – Alla vigilia delle elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre, Confindustria Pesaro Urbino lancia l’appello ai futuri sindaci. Tra i soci raccolte alcune criticità e indicazioni di azioni e progetti, utili a migliorare l’operatività delle imprese che hanno sede nei 7 comuni dove si andrà al voto (Colli al Metauro, Fermignano, Fossombrone, Gradara, Mercatino Conca, Mondavio, e Mondolfo), con l’auspicio che il quadro che emerge possa essere positivamente utilizzato dai sindaci, dalle giunte e dai consigli comunali che usciranno dalle urne.

«La prima criticità segnalata riguarda la necessità che il processo di semplificazione amministrativa abbia una chiara e definitiva accelerazione. Si tratta di un obiettivo che dovrebbe interessare tutti i comuni della nostra provincia. Gli imprenditori lamentano lentezza nelle risposte, in particolare in relazione alle pratiche urbanistiche, e duplicazione delle richieste di documenti: il mancato funzionamento in alcuni comuni dello sportello unico per le imprese porta a tempi lunghissimi per il rilascio di concessioni, nonostante la presenza di documenti in regola; inoltre sono state segnalate diverse ambiguità nell’interpretazione dei piani regolatori comunali.

Per quanto riguarda la TARI i comuni devono risolvere velocemente la problematica relativa a magazzini e aree produttive che, come da disposizioni ministeriali, non sono soggetti a questa tassazione: l’auspicio è che i sindaci si possano allineare velocemente a quell’indirizzo, perché il peso dell’aumento è insostenibile per qualsiasi tipo di azienda. Obiettivo finale è quindi che tutti i comuni possano utilizzare la piattaforma digitale messa a disposizione dal Sistema Camerale per un uniforme collegamento tra la pubblica amministrazione e le imprese». 

Altro aspetto segnalato dagli imprenditori riguarda la cura delle aree industriali, «che aggrava ulteriormente l’isolamento infrastrutturale della nostra provincia e, più in generale delle Marche. È evidente che rappresentano il biglietto da visita dei territori, esattamente come i centri storici; senza contare che non manutenere l’ultimo miglio, quello che separa le aziende dalla viabilità principale, significa aggravare ulteriormente la situazione. Oggi sta crescendo il numero di imprese che lavorano con i grandi gruppi della Gdo e con importanti brand internazionali (ad esempio, Carrefour, Ikea e Amazon), il cui management è molto attento al contesto nel quale sorgono gli stabilimenti produttivi. Le priorità segnalate riguardano la sistemazione delle strade di collegamento in pessimo stato (selciati logori, presenza di buche): alcuni imprenditori si sono resi disponibili a fare piccoli interventi a proprie spese, ma sono stati rallentati e persino bloccati dall’intervento della burocrazia».

Sul tema delle infrastrutture materiali, il completamento a 4 corsie della ‘Fano-Grosseto’, anche alla luce delle risorse disponibili attraverso il PNRR, fondi europei e nazionali, deve diventare la priorità delle priorità sulla quale i sindaci devono avere un ruolo positivo e attivo.

Le segnalazioni degli imprenditori di Confindustria riguardano anche il processo di

Alla vigilia delle elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre, Confindustria Pesaro Urbino ha raccolto tra i soci alcune criticità e indicazioni di azioni e progetti, utili a migliorare l’operatività delle imprese che hanno sede nei 7 comuni dove si andrà al voto (Colli al Metauro, Fermignano, Fossombrone, Gradara, Mercatino Conca, Mondavio, e Mondolfo), con l’auspicio che il quadro che emerge possa essere positivamente utilizzato dai sindaci, dalle giunte e dai consigli comunali che usciranno dalle urne.

La prima criticità segnalata riguarda la necessità che il processo di semplificazione amministrativa abbia una chiara e definitiva accelerazione. Si tratta di un obiettivo che dovrebbe interessare tutti i comuni della nostra provincia. Gli imprenditori lamentano lentezza nelle risposte, in particolare in relazione alle pratiche urbanistiche, e duplicazione delle richieste di documenti: il mancato funzionamento in alcuni comuni dello sportello unico per le imprese porta a tempi lunghissimi per il rilascio di concessioni, nonostante la presenza di documenti in regola; inoltre sono state segnalate diverse ambiguità nell’interpretazione dei piani regolatori comunali. Per quanto riguarda la TARI i comuni devono risolvere velocemente la problematica relativa a magazzini e aree produttive che, come da disposizioni ministeriali, non sono soggetti a questa tassazione: l’auspicio è che i sindaci si possano allineare velocemente a quell’indirizzo, perché il peso dell’aumento è insostenibile per qualsiasi tipo di azienda. Obiettivo finale è quindi che tutti i comuni possano utilizzare la piattaforma digitale messa a disposizione dal Sistema Camerale per un uniforme collegamento tra la pubblica amministrazione e le imprese. 

Altro aspetto segnalato dagli imprenditori riguarda la cura delle aree industriali, che aggrava ulteriormente l’isolamento infrastrutturale della nostra provincia e, più in generale delle Marche. È evidente che rappresentano il biglietto da visita dei territori, esattamente come i centri storici; senza contare che non manutenere l’ultimo miglio, quello che separa le aziende dalla viabilità principale, significa aggravare ulteriormente la situazione. Oggi sta crescendo il numero di imprese che lavorano con i grandi gruppi della Gdo e con importanti brand internazionali (ad esempio, Carrefour, Ikea e Amazon), il cui management è molto attento al contesto nel quale sorgono gli stabilimenti produttivi. Le priorità segnalate riguardano la sistemazione delle strade di collegamento in pessimo stato (selciati logori, presenza di buche): alcuni imprenditori si sono resi disponibili a fare piccoli interventi a proprie spese, ma sono stati rallentati e persino bloccati dall’intervento della burocrazia. Sul tema delle infrastrutture materiali, il completamento a 4 corsie della ‘Fano-Grosseto’, anche alla luce delle risorse disponibili attraverso il PNRR, fondi europei e nazionali, deve diventare la priorità delle priorità sulla quale i sindaci devono avere un ruolo positivo e attivo.

Le segnalazioni degli imprenditori di Confindustria riguardano anche il processo di digitalizzazione, che va accelerato e potenziato, in particolare per quanto riguarda la rete con banda larga: è impensabile chiedere alle aziende di investire in direzione della fabbrica 4.0 e non metterli in condizione di avviare questo processo, che non significa certamente aumentare il numero dei computer.

Dagli imprenditori arriva la segnalazione, valida soprattutto per i comuni che hanno anche una vocazione turistica, di destinare le risorse non a pioggia, ma a eventi che possano rafforzare l’immagine del territorio soprattutto a livello nazionale.

È auspicabile, insomma, che si passi dalla ricerca del consenso immediato a una programmazione strategica, che consenta sia di avere una visione più solida del futuro dei comuni, per non rischiare di rimanere con poche risorse e vivere alla giornata: gli imprenditori sono disponibili ad essere ascoltati e a portare un loro contributo di idee e progetti per la crescita dei singoli territori.

Poi il processo di digitalizzazione che «va accelerato e potenziato, in particolare per quanto riguarda la rete con banda larga: è impensabile chiedere alle aziende di investire in direzione della fabbrica 4.0 e non metterli in condizione di avviare questo processo, che non significa certamente aumentare il numero dei computer.

Dagli imprenditori arriva la segnalazione, valida soprattutto per i comuni che hanno anche una vocazione turistica, di destinare le risorse non a pioggia, ma a eventi che possano rafforzare l’immagine del territorio soprattutto a livello nazionale.

È auspicabile, insomma, che si passi dalla ricerca del consenso immediato a una programmazione strategica, che consenta sia di avere una visione più solida del futuro dei comuni, per non rischiare di rimanere con poche risorse e vivere alla giornata: gli imprenditori sono disponibili ad essere ascoltati e a portare un loro contributo di idee e progetti per la crescita dei singoli territori».