PESARO – Chiusura di Marche Nord, l’opposizione chiede di riequilibrare i posti letto per la sanità della provincia di Pesaro Urbino.
A presentare un’interrogazione è stato Andrea Biancani assieme alla collega Micaela Vitri (Pd). «I posti letto sono un aspetto fondamentale dell’organizzazione sanitaria. Per posto letto non si deve pensare semplicemente alla camera dell’ospedale, bensì alla possibilità o meno di dare un servizio. “Posto letto”, infatti, indica le risorse e le tecnologie per attivare sia i luoghi sia, soprattutto, il personale in un reparto. Ogni posto letto vuol dire più risorse e personale in un reparto e quindi una risposta migliore e più veloce alle esigenze del cittadino».
Biancani ha poi illustrato il problema: «Nella provincia di Pesaro Urbino mancano almeno 300 posti letto. Secondo la legge nazionale, infatti, ogni mille abitanti si avrebbe diritto a 3,7 posti letto, mentre nella nostra provincia ce ne sono appena 2,6. Il problema in passato veniva giustificato dal fatto che l’Azienda Ospedaliera Marche Nord era la più efficiente delle Marche e garantiva un numero di prestazioni elevato e un’ottima gestione dei ricoveri, riuscendo in parte a bilanciare la carenza dei posti. Purtroppo, nonostante le ottime prestazioni, la Regione ha deciso di chiudere Marche Nord.
Per dare un’idea di cosa voglia dire l’assenza di 300 posti letto – prosegue Biancani – basti pensare che il nuovo ospedale di Pesaro ne avrà circa 380. Quelli mancanti, quindi, equivarrebbero all’apertura di un intero nuovo ospedale in termini di risorse e personale, oppure, ancora meglio, ad un importante rafforzamento di tutte le strutture ospedaliere esistenti sul territorio. Avere più posti letto, e quindi più risorse, personale e tecnologie, vuol dire avere meno liste d’attesa e meno mobilità passiva che, al contrario, senza Azienda Ospedaliera e senza riequilibrio rischiano di esplodere».
In risposta all’interrogazione, la Regione ha fatto sapere che affronterà il tema della redistribuzione quando, all’inizio del prossimo anno, si dovrà formalizzare la nascita delle nuove aziende sanitarie provinciali, impegnandosi a tenere conto dei fabbisogni che emergeranno dai territori.
«Mi auguro – conclude Biancani – che la Regione aumenti realmente i posti letto nella provincia di Pesaro e Urbino, altrimenti si rischia di portare a un peggioramento dei servizi, all’esplosione delle liste di attesa e all’aumento della mobilità passiva».