PESARO – Quanto vale il turismo nel Pil. Un segmento cresciuto negli ultimi anni e che ora vale una fetta importante dell’indotto economico del territorio.
Se n’è parlato a Palazzo Antaldi a Pesaro con il quarto Forum di Impresa Cultura Italia – Confcommercio. Il titolo di questa edizione era “Turismo e impresa culturale: bellezza, territori e destinazioni”.
Il direttore Confcommercio Marche Nord Amerigo Varotti è convinto. «Secondo il rapporto annuale 2024 di Banca Ifis l’economia della bellezza vale 595 miliardi di euro in Italia. Vanno incluse anche industria di qualità e artigianato: parliamo del 23% del Pil nazionale. Nel territorio il dato è in crescita continua e possiamo stimare che il Pil del turismo valga abbondantemente sopra il 15% e può continuare a crescere».
Varotti è convinto si possa fare ancora di più: «Da anni lavoriamo per favorire le condizioni di sviluppo economico del territorio basato su una valorizzazione della bellezza: cultura, arte, paesaggi, enogastronomia. Con gli Itinerari della Bellezza stimoliamo le amministrazioni comunali a creare rete e indotto grazie al turismo e le presenze ci premiano. E’ chiaro che il comparto non vuole sostituirsi al settore manifatturiero, ma può continuare a crescere e ad essere una alternativa di sviluppo economico».
La stagione in corso è stata un saliscendi per via del clima negativo di giugno o le mucillaggini di agosto. Ma l’effetto Capitale della Cultura ha trainato tutto il territorio. Già i dati del 2023 attestavano che la provincia di Pesaro e Urbino era prima nelle Marche con 3.314.256 presenze (+3,59% rispetto al 2022; e 693.506 arrivi (+2,26% sul 2022).
Sul tema interviene l’eurodeputato ed ex sindaco di Pesaro Matteo Ricci. «Dieci anni fa, il Pil prodotto dal turismo nel territorio pesarese era tra il 7 e l’8%. Ci eravamo dati un obiettivo, arrivare al 15%, scommettendo su bellezza, cultura e vivacità degli eventi sul territorio. Oggi, lo dicono i dati a cura di ConfCommercio, quell’obiettivo è stato raggiunto. Grazie all’effetto di Pesaro Capitale della Cultura 2024, inoltre, potremo arrivare, nei prossimi anni, al 20% del Pil – spiega il vicepresidente della Commissione Ue per i Trasporti, le Infrastrutture e il Turismo – È un peccato che la Regione Marche non abbia investito per niente su questa grande occasionale nazionale e internazionale per tutta la Regione. Ma, nonostante questo, quel che sembrava un sogno sta diventando realtà».