PESARO – A Pesaro i redditi dichiarati ammontano in media a 20.495 euro. Quanto agli autonomi la provincia è prima nelle Marche.
È quanto risulta dai dati resi noti dal MEF relativi alle dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche presentate nel 2020 ed elaborati dall’IRES CGIL Marche.
L’82,9% dei redditi dichiarati ai fini IRPEF è costituito da redditi da lavoro dipendente e da pensione, dunque lavoratori e dipendenti si accollano il carico maggiore di imposte dirette.
I redditi medi dei marchigiani sono inferiori sia alla media nazionale (21.853 euro) che alla media delle regioni del Centro (22.061 euro). Nella graduatoria delle regioni italiane, le Marche si collocano al 12° posto e ultime delle regioni del Centro.
In tutte le province marchigiane, i redditi medi sono inferiori alla media delle regioni del Centro e anche alla media nazionale. Pesaro e Urbino si piazza al secondo posto della classifica con un valore di 20.609 euro, pari all’1% in più rispetto all’anno precedente. Pesaro e Urbino si colloca dopo Ancona dove si registra il reddito medio più elevato con 21.768 euro; quindi, Macerata con 20.025 euro, Ascoli Piceno con 19.394 euro e Fermo con un reddito di 18.954 euro. Nell’ Appennino basso pesarese, invece, il reddito medio complessivo è pari a 17.821 euro.
Per quanto riguarda le diverse tipologie di reddito emerge che, nella provincia di Pesaro Urbino, il reddito medio da lavoro dipendente ammonta a 19.767 euro a fronte di una media regionale di 19.419 euro.
Il reddito medio da pensione è di 16.611 euro ed è tra i valori più bassi nelle Marche (17.073 euro medi).
Il reddito medio da lavoro autonomo ammonta a 58.620 euro, il più altro tra le province, con una media nelle Marche di 53.566 euro. Le spettanze dichiarate dagli imprenditori (solo i titolari di ditte individuali) sono di 19.519 (20.573 euro annui le medie regionali), i redditi da partecipazione ammontano a 15.474 euro (15.674 euro). Per i fabbricati vengono dichiarati mediamente 1.077 euro (1.103 euro).
Secondo Roberto Rossini, segretario generale della CGIL di Pesaro e Urbino: «I dati confermano anche nella nostra provincia quanto sia necessaria nel nostro Paese una vera ed efficace politica di sostegno al reddito delle famiglie, di incentivazione e riforma delle dinamiche della contrattazione collettiva finalizzata all’implementazione dei redditi dei lavoratori, che abbia nell’inclusione di quei soggetti più deboli e scarsamente tutelai dal punto di vista economico e delle tutele il suo cardine. Solo innalzando i redditi dei lavoratori dipendenti si potrà aumentare il loro potere di spesa, senza il quale difficilmente potrà ripartire la domanda interna e quindi i consumi. Allo stesso tempo i dati evidenziano quanto sia importante portare a termine una riforma del fisco, equa ed efficacemente redistributiva, che avvantaggi prevalentemente le fasce della popolazione economicamente più debole, e che allo stesso tempo rafforzi gli strumenti di controllo e contrasto al fenomeno della evasione ed elusione fiscale».