PESARO – I paletti della discordia al porto di Pesaro saranno rimossi. Durante l’incontro tra l’Autorità Portuale, Comune e il consigliere regionale Andrea Biancani, la stessa ha fatto sapere che invierà a breve un progetto alternativo ai paletti tanto criticati. Aveva già fatto sapere che erano provvisori.
L’autorità a breve farà partire la caratterizzazione dei sedimenti presenti in alcune parti del porto di Pesaro per poi avviare una prima opera di dragaggio al fine garantire l’entrata e l’uscita dal porto in sicurezza. In pratica il grosso dell’intervento, con 1.8 milioni di euro disponibili, sarà concentrato all’imboccatura del porto.
«Durante l’incontro ho evidenziato, supportato anche dal sindaco, che il porto di Pesaro attende ormai da troppi anni un intervento complessivo, un dragaggio che deve interessare tutto il porto – sottolinea Biancani – Attualmente, da anni, sono infatti disponibili 11 milioni di euro proprio per il dragaggio e per la relativa cassa di colmata. Dal confronto purtroppo è emerso che questo intervento vedrà la luce tra diversi anni e che attualmente dobbiamo “accontentarci” dell’intervento da 1.8 milioni di euro».
Che prosegue: «A questo punto ho ribadito la necessità di non concentrare i lavori solo all’imboccatura del porto ma di prevedere anche alcuni interventi di dragaggio nei punti più critici del porto dove, se non si interviene in tempi rapidi, non sarà più possibile ormeggiare le barche. Ci sono dei lavori urgenti che non sono più rinviabili. Il vero problema sono i tempi, sempre troppo lunghi. Purtroppo ogni intervento richiede anni se non decenni anche quando le risorse ci sono. Occorre un cambio di passo e abbiamo chiesto di accelerare i lavori. I soldi sono disponibili da anni, sia gli 1.8 che gli 11 milioni di euro».
Per Biancani «il porto di Pesaro ha la necessità di essere dragato in tempi rapidi per poter garantire la sicurezza della navigazione alle attività economiche presenti e al diportortismo. In pratica ha bisogno del dragaggio in tempi rapidi per continuare a vivere. Gli altri problemi su cui occorre accelerare sono: l’approvazione della variante che consente di trasformare, per almeno la metà della superficie, la nuova darsena in turistica per essere utilizzata dal diporto; l’approvazione del Piano Regolatore Portuale che consentirebbe a tutte le attività esistenti, e non solo, di poter riqualificare o trasformare gli edifici esistenti in relazione alle nuove necessità».