PESARO – Impianti per i rifiuti e Dup, se n’è parlato in consiglio provinciale.
Il consiglio provinciale approva il Dup (Documento unico di programmazione) 2024-2026 (voto contrario dell’opposizione), oltre alla variazione del Dup 2023-2025 (opposizione astenuta). «Nel piano delle alienazioni si ineriscono la palestra-piscina di Sassocorvaro, che sarà venduto con trattativa diretta al Comune. Oltre al fabbricato ex chiesa di Santa Maria degli Angeli, ex carcere minorile in comproprietà con il Comune di Pesaro, oggetto di prossimo bando pubblico di vendita», ha spiegato il direttore generale Marco Domenicucci.
Integrato anche il programma biennale degli acquisti di beni e servizi in funzione dei progetti finanziati dal Pnrr nelle scuole del territorio, che complessivamente ammontano a 62 milioni e 700mila euro. «Da segnalare l’inserimento del finanziamento di un milione e 750mila euro derivante dal Gse che completa il progetto per la demolizione e ricostruzione del Nolfi ex Carducci. Portando complessivamente l’importo dell’operazione a circa 15 milioni di euro». Via libera al bilancio consolidato 2022 (maggioranza a favore, contraria l’opposizione), che aggrega i risultati della Provincia con quelli delle società partecipate, controllate e strumentali. Considerate nell’area di consolidamento anche Aato e Ata, oltre a Valore Immobiliare, Marche Multiservizi e Consob: «Migliorata la situazione complessiva rispetto al rendiconto della Provincia, che era già in avanzo. Si tratta di società con buone situazioni patrimoniali e di cassa. Il conto economico consolidato riporta un risultato positivo di tre milioni e 40mila euro», ha riferito Domenicucci.
IMPIANTISTICA RIFIUTI – Approvata la mozione presentata da Mirco Zenobi (Casa dei Comuni) sulla ‘presenza impiantistica’ nella gestione dei rifiuti (voto a favore della maggioranza con l’astensione di Maurizio Gambini; astenuti i consiglieri di Provincia in Comune; ndr). Queste le richieste: «Riattivare il tavolo tra i due principali gestori provinciali dei rifiuti nella programmazione di una necessaria impiantistica condivisa; perseguire una gestione pubblica in tema di impiantistica tramite i propri gestori; favorire la scelta dell’ubicazione dell’impianto il più favorevolmente possibile nel rispetto di ambiente, tipo di viabilità e tipo di destinazione d’uso dell’area presente».
Ha spiegato Zenobi: «Si è discusso per anni della necessità di un percorso comune nella realizzazione dell’impiantistica necessaria (biodigestore, ndr). Ma i tempi sono stati disattesi. E il mancato accordo ha fatto sì che nell’incertezza del quadro pubblico i soggetti privati avanzassero istanze autonome». Maurizio Gambini (Casa dei Comuni): «Capisco le buone intenzioni della mozione. Ma il percorso pianificato in passato nell’Ata non si è realizzato per volontà di una parte. Si è cercato di fare la società unica, non è una novità. Ma c’è chi non si è espresso per un’alleanza che avrebbe portato avanti i progetti». Domenico Carbone (Provincia in Comune): «In questi anni non è stato chiaro l’indirizzo politico. Si è andato avanti senza un piano e i sindaci non sono stati in grado di interpretare dove stava andando il territorio. Se ora a San Costanzo i cittadini si vedono raddoppiare la discarica, dopo che per decenni si è detto che avrebbe chiuso, è normale che montino i malcontenti». «Mozione che racchiudi indirizzi politici largamente condivisibili», ha sottolineato Mauro Dini (Provincia in Comune). «In questi anni sono stati fatti incontri e proposte nella direzione delineata dalla mozione. Sicuramente continuerò a portare avanti questi impegni come presidente della Provincia e presidente Ata», ha concluso il presidente Giuseppe Paolini.