PESARO – Fondazione Pescheria, la delibera dell’Anac ha già dato vita a varie polemiche. Il Centrodestra risponde all’assessore Daniele Vimini, presidente dimissionario.
«La replica del vicesindaco è l’ennesimo tentativo di confondere i cittadini e di nascondere una questione di assoluta rilevanza: l’inconferibilità degli incarichi che lo riguardano direttamente. La realtà è che l’ANAC ha certificato ciò che diciamo da mesi: la nomina di Vimini alla Presidenza della Fondazione Pescheria era inconferibile, come lo era quella al Rossini Opera Festival. Il fatto che una recente modifica normativa abbia cambiato il quadro giuridico dopo l’assegnazione dell’incarico non rende meno gravi le irregolarità commesse. È come se, in ambito penale, un automobilista multato per “guida in stato di ebrezza” pretendesse l’annullamento della sanzione perché mesi dopo il limite è stato alzato».
Per l’opposizione «il tentativo di banalizzare e minimizzare il pronunciamento di ANAC e di derubricarlo a un’interpretazione superata dal legislatore, oltre ad essere irrispettoso, è privo di fondamento. L’ Autorità non ha rilasciato un parere soggettivo, ma ha certificato che l’atto di nomina di Vimini era illegittimo al momento in cui è stato compiuto. Il fatto che oggi la legge sia cambiata non cancella quanto avvenuto, né può lavare la coscienza di chi ha deliberatamente ignorato le norme vigenti fino a pochi giorni fa.
Giova inoltre segnalare al permaloso assessore che, come più volte ricordato dal Consiglio di Stato (sentenza n. 126/2018), l’ANAC “accerta”, nel senso che valuta la conformità a legge del conferimento ad un certo soggetto di un dato incarico dirigenziale o di vertice della pubblica amministrazione o degli altri soggetti per i quali la disciplina trova applicazione. Questa valutazione non si esaurisce in un opinamento, ma è produttiva di conseguenze giuridiche, perciò ha carattere provvedimentale».
Il Centrodestra cita la delibera. «Per di più l’assessore – forse non adeguatamente consapevole del concetto di “sanzione” – afferma che Anac non irroga sanzioni e che anche nel caso di specie non sarebbero state applicate sanzioni. Peccato che l’assessore trascuri due aspetti fondamentali: La sanzione non è soltanto pecuniaria come si intende comunemente ma può essere anche sospensiva o interdittiva; La delibera N.119 richiamando l’art.18 D.lgs 39/2023 rubricato appunto “sanzioni” applica due diverse tipologie di sanzioni previste al primo e secondo comma dell’articolo in questione”.
Abbiamo sollevato una questione reale e fondata, mentre il vicesindaco si rifugia in attacchi scomposti, cercando di sviare il dibattito. La verità l’ha scritta ANAC e non Vimini: questa amministrazione ha agito sopra le regole, e invece di ammettere l’errore, tenta di riscrivere la storia a proprio favore. I pesaresi meritano trasparenza, non giochi di prestigio e per questo motivo, in modo conseguente alla delibera ANAC, adiremo la Corte dei Conti, affinché valuti eventuali profili di responsabilità amministrativa e contabile derivanti da questa vicenda».