PESARO – Una possibile discarica a Petriano, le preoccupazioni della consigliera M5S Marta Ruggeri.
«Quando si tratta di rifiuti diventa possibile tutto e il contrario di tutto, almeno stando alle parole dell’assessore regionale all’ambiente Stefano Aguzzi su un possibile nuovo impianto a Riceci di Petriano. Dovrà risponderne in aula, perché sto preparando un atto ispettivo che chiederà chiarezza sulla posizione che l’amministrazione regionale intende adottare in merito. L’attuale normativa, assicurò nella sostanza Aguzzi, escluderebbe che una discarica per rifiuti speciali non pericolosi possa essere realizzata a Riceci. Una questione di distanze minime dai centri abitati, che lo stesso assessore assicurò essere di impedimento in base dell’attuale Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti. Affermazione da lui ripetuta sia in consiglio regionale sia in assemblea pubblica proprio a Gallo di Petriano. Ora però è stato depositato in Provincia il progetto di un mega impianto per ricevere rifiuti speciali non pericolosi per 5 milioni di tonnellate in 25 anni, proprio a Riceci».
La consigliera precisa. «Lo permetterebbe una deroga alla distanza minima dai centri abitati in ragione della definizione della natura di parte dei rifiuti, che la ditta proponente considera “urbani” e non “speciali”. In base alla interpretazione della ditta proponente, la distanza minima imposta dai centri abitati non sarebbe di 2 chilometri ma di 500 metri. Una prospettiva che provoca allarme e proteste sia a Petriano sia nella vicina Urbino. E pensare che tutto ciò si sarebbe evitato con un briciolo di buon senso. A nome del M5S, pensando anche al progetto di discarica di Riceci, aveva proposto a suo tempo di rivedere questa parte del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, aumentando le distanze minime tra le discariche e i centri abitati, però la maggioranza regionale di centrodestra bocciò la mozione dopo le rassicurazioni dell’assessore Aguzzi: in base alle regole attuali un impianto del genere non si potrà fare a Riceci, disse. L’assessore dovrà quindi spiegare all’assemblea marchigiana se sia disinformato, oppure se non l’abbia raccontata giusta e per quale motivo. E almeno questa volta eviti di nascondersi dietro il solito ritornello: “Non dipende dalla Regione”. Non sarebbe affatto credibile».